La pioggia di ricorsi potrebbe riscrivere la storia, ma al momento è stato il River Plate a sollevare nel cielo di Madrid la Coppa Libertadores, quarta della sua storia. Nessuno avrebbe voluto più giocare, neppure i nuovi campioni del Sudamerica, vittoriosi per 3 a 1 ai supplementari grazie ai gol di due ex italiani, Pratto e Quintero (alla Bombonera l'11 novembre era finita 2 a 2). Poi la chiusa Martinez nel recupero segnando a porta vuota.
Il Bernabeu è stato l'insolito teatro (zeppo di vip, da Bonucci a Dybala passando per Griezmann e Leo Messi tra gli altri) di una sfida spostata di 15 giorni, e di 10mila chilometri, dopo gli incidenti scoppiati lo scorso 24 novembre a Buenos Aires. Il pullman del Boca preso a sassate di fronte al Monumental, l'autista e i giocatori feriti e finiti in ospedale, l'inadeguatezza della polizia e le dimissioni del ministro della Sicurezza Martin Ocampo, hanno ulteriormente messo a nudo la crisi del pallone argentino già uscito con le ossa rotte ai recenti mondiali in Russia.
River con Ezequiel Palacios (il nuovo Modric?) in sala macchine, mentre il Boca risponde con il tridente Pavòn-Benedetto-Seba Villa. Il primo tempo è quasi tutto griffato xeneizes, che saggiano le doti acrobatiche di Armani e passano al 44' con un preciso destro del Pipa Benedetto che divora mezza difesa avversaria. Nella ripresa sale il ritmo del River che trova il pareggio al 68' con l'ex genoano Pratto su comodo assist di Nacho Fernandez. Si va ai supplementari: il Boca perde il metronomo Barrios per espulsione, nel River l'ex del Pescara Quintero diventa un gigante, fino a trovare il gol della vittoria al 108'. Nel disperato assalto finale il Boca è fermato dal palo e poi viene punito da Martinez.
Il River rappresenterà quindi il Sudamerica ai Mondiali per Club negli
Emirati Arabi. Il 18 dicembre sarà in campo ad Al Ain per le semifinali. Ironia della sorte Al Ain dovrebbe essere la futura destinazione del tecnico xeneize Schelotto, contattato nei giorni scorsi dal club degli sceicchi.
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