Jerez ha detto Stoner primo e Lorenzo secondo. Jerez ha promesso che il mondiale sarà più o meno la stessa cosa, cioè cosa loro. Jerez ha spiegato che Hayden ottavo su Ducati a 29 secondi e Vale nono su Ducati a 35 sono il massimo che ci possiamo attendere oggi dalla Rossa e un po’ meno del massimo che potremo ricevere nelle prossime gare. Jerez ha raccontato che c’è un mediano dei motori belloccio, gentile e simpatico, appunto Hayden, felice come una Pasqua per avere un’altra occasione grande dopo quella del mondiale vinto nel 2006: assurgere, cioè, a simbolo dei piloti duri e puri e coraggiosi, quelli che dammi la moto e io vado e mi butto; quelli che tanto piacciono ai tifosi molto ducatisti e molto desmodromici. Fa curriculum anche questo. «Mai guidata una Ducati così, che gran motore e poi certi problemi si aggirano... » va infatti dicendo a gran voce, facendo da contraltare al Vale che quello stesso motore lo vorrebbe meno potente e che il setting lo cercava, altro che aggirarlo. Parole le sue, a cui seguono comunque i fatti: ieri Nicky ha offerto una bella lotta iniziale, terza piazza, prima di venir risucchiato. L’americano si è scordato però di dire che se quest’anno va meglio che in passato è perché la Gp12 ha il telaio perimetrale fortissimamente voluto dal Vale. Dettagli.
Jerez ha sottolineato che il matrimonio più bello è diventato impossibile e, a meno di sorprese eclatanti fin da domenica prossima in Portogallo, proseguirà nell’avvitarsi in una spirale d’insostenibilità. Perché, ormai, è nelle cose che sia così: c’è infatti un pilota forte e dal passato troppo vincente per accettare di vivere da mediano che tornerà a scoppiettare verbalmente. E c’è un marchio affascinante e prestigioso come la Rossa stanco di sentirsi criticato e vogliosissimo di veder far bene Hayden ad ogni santa gara pur di poter urlare visto che la moto non è male? Insomma, è venuta meno la ragione stessa che legava Rossi e la Rossa: scrivere la moto storia insieme.
Ieri Valentino ha detto «stavolta la mia gara è stata meno deludente di quella del Qatar. Sono partito con un setting diverso e continuerò la stagione con questo. La pioggia di venerdì mi ha impedito di provarlo, così l’ho usato alla cieca. Fin qui avevo cercato di crearne uno adatto alle regolazioni a cui sono abituato io, ma purtroppo dovrò seguire quest’altra direzione, abituandomi a guidare diversamente». Cioè come Hayden. E nel dire questo c’era l’estremo tentativo,c’era il proviamo anche questa, c’era in fondo una resa: ok, basta cercare setting , per guidare meglio mi adatterò io a uno stile che non è il mio.
Ma se anche quest’ultimo tentativo non dovesse regalare soddisfazioni, che cosa accadrebbe? Allora sarebbe necessario porsi l’interrogativo successivo: e cioè non è forse meglio che Rossi e la Rossa si siedano a un tavolo- a stagione in corso- per sottoscrivere un addio consensuale dopo aver dipanato la matassa di contratti e penali e rinunciando a qualche milione d’indennizzo ( la Rossa) e a qualche milione d’ingaggio (il Rossi)? Perché il divorzio che sarebbe stato eresia neppure un anno fa, ora - ammettiamolo - è nelle corde di entrambi. Vale, anziché snaturarsi dopo 15 anni, potrebbe prendersi un sabbatico di qualche mese, resettarsi, tornare al proprio modo di guidare e pianificare il rilancio guardandosi attorno e preparandosi alla piccola umiliazione di un ritorno in Yamaha visto che Lorenzo ha detto che sarebbe contento di riaverlo per compagno (ma non crediamogli); o addirittura alla Honda. La Ducati potrebbe tornare a rifiatare, magari affidandosi in corso d’opera a un pilota, buttiamo lì un Barbera del caso - che ha tutto da guadagnare e nulla da perdere - , mentre a livello tecnico potrebbe riprendere il cammino delle proprie convinzioni.
Quanto al motomondo, a noi tutti, tifosi e addetti ai lavori,sarebbe l’occasione per comprendere che cosa significhi un campionato senza Rossi. Così, giusto per farcene un’idea... E magari pazientare un po’ di più ora che è in difficoltà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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