Rossi&Rossa, gli ex amanti si fanno belli a vicenda

Valentino secondo: "il miglior risultato da quando sono in Ducati. Rimpianti per averla lasciata? Ormai è fatta". La dedica al Sic

Moto. Lo dice la grammatica. Sostantivo femminile invariabile abbreviazione di motocicletta. Dunque la moto è femmina. Per cui occhio. Per cui tu lasci lei dopo una relazione appassionata e burrascosa, dopo aver finalmente trovato il coraggio di farlo, dopo esserti dato mille risposte per convincerti che d'ora in poi la vita sarà molto meglio, che hai fatto bene, che non se ne poteva più, tu lasci finalmente lei e la prima volta che la incontri è più bella di prima, è più affascinante di prima, più sincera, più attraente, più stimolante, più tutto... e che diamine.
A Valentino Rossi maschio con la Ducati Gp12 femmina, ieri a Misano, è più o meno successo tutto questo. Lui ha lasciato lei da poco tempo, ci convive ancora un po' di gare giusto per non far arricchire gli avvocati, e però guarda com'è diventata lei adesso. È come avrebbe voluto lui in tutti questi mesi, gli dà fiducia, lo sprona, persino in curva c'è da fidarsi, non lo manda per la tangente. Merito del tempo passato assieme, degli sforzi per capirsi, merito del vestito nel senso di telaio indossato per l'occasione, quel telaio che tanto voleva lui, il Vale. Della serie tieh! Così vedi che cosa ti perdi lasciandomi.
Secondo a fine gara il Rossi, secondo dietro a Lorenzo cannibale ma non distaccato di minuti bensì solo di 4,4 secondi. Valentino dietro Jorge, accenno del duello perenne che vedremo il prossimo anno quando il nostro sarà in sella alla Yamaha sorella dello spagnolo. Valentino secondo su pista asciutta che vuol dire miglior risultato in due anni con la Rossa «visto che le prestazioni e le gare su pista asciutta contano di più» confermerà lui. Valentino che dice «Uccio, il mio amico l'aveva detto, vedrai, farai secondo e io gli ho risposto ma che c... dici». Valentino che se ha rimpianti li nasconde, «ormai la scelta è fatta, e benché vada via per me conta vedere che il lavoro dà risultati, anche se ne usufruiranno altri», Valentino che dedica «questa vittoria al Sic, sono sicuro che mi ha dato una mano da lassù».
È finito un amore, ma a questo punto i due non si lasceranno con rabbia. Lui Vale ora sa che lei Ducati è bizzosa ma affascinante e che ha bisogno di tempo, forse troppo, ma quando l'intesa arriva è da paura. E lei sa che in fondo il grande campione aveva le sue ragioni a chiederle quel vestito nuovo, il telaio per quest'anno, da migliorare giorno dopo giorno per arrivare all'ultimo indossato per l'occasione.
Occasione d'oro, va però detto. Perché anche se si chiama San Marino è un altro Gp di casa, perché Misano è nel cuore di un'Italia che per i motociclisti più di così non si può. A qualche decina di chilometri da casa del Vale e del Dovizioso (4° per 3 millesimi, ma svegliatosi troppo tardi), a pochi chilometri da Borgo Panigale, Bologna, sede Ducati. Occasione d'oro perché per uno di quei misteri che solo il dio dispettoso dei motori conosce, al via si è spenta la moto di Abraham e allora ripartenza e pasticciaccio in casa Honda, indirizzo Pedrosa, termocoperta infilata sull'anteriore che non esce, moto inceppata, moto fuori griglia, punizione, partenza dal fondo, qualche curva e giù come un birillo colpito da Barbera. Via l'uomo pole, abortito il duello con Jorge, ecco che per Vale un potenziale terzo posto si è subito trasformato in una possibile medaglia d'argento.

Quanto a chi lo dava da troppo tempo bollito, ma l'avete vista la partenza da sesto a secondo? Avete visto come all'inizio si è tenuto dietro a trenino i rivali agguerriti? Mica facile. D'altra parte anche lui, davanti a una Rossa così, ha voluto mostrare il meglio di sé. Ammettiamolo: tra ex innamorati si fa.

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