Galliani alla guerra della riga: "Regia televisiva uguale per tutti"

L'ad del Milan accende la polemica sul gol di Tevez e nasconde i guai della squadra Un tweet del club denuncia manipolazioni nelle immagini. E alla Juve: "Arroganti"

Galliani alla guerra della riga: "Regia televisiva uguale per tutti"

La guerra della riga è esplosa nella notte di sabato. Tornando da Torino a Milano, evitando taccuini e microfoni allo stadio, Adriano Galliani ha acceso la miccia. Alla collega Colombo del Corsera ha spiegato il motivo della sua collera: «Solleverò un putiferio nella prossima assemblea affinché la Lega possa produrre tutte le gare senza consentire facoltà ai singoli club di gestire in proprio le immagini». È diventato l'argomento del giorno dopo, capace di oscurare tutti gli altri temi di casa Milan, le rarissime luci (la prova di Antonelli e Diego Lopez, essere rimasti in partita per lunghi tratti) e le gigantesche ombre (il pasticcio del cambio Poli-Muntari, Menez mandato in campo con la febbre, l'evidente differenza di passo tra l'ultimo arrivato a corte, Antonelli, e gli altri che lavorano da mesi a Milanello). Perché quello sfogo ha dato vita a uno scontro senza precedenti, con comunicati e contro-comunicati che ha fatto ripiombare il calcio italiano e i due club indietro di molti anni. Al petardo di Galliani, nel corso del mattino, è seguita la granata costituita dal tweet con il fermo-immagine del replay di Sky sotto la dicitura «vi sembrano parallele le linee tv prodotte dalla Juve?» riferita alla partenza del gol di Tevez. Qualche ora dopo, il comunicato ufficiale del club, apparso sul sito rossonero, ha definito i contorni della questione nella quale sono intervenuti, a più riprese, Fabio Caressa, direttore dello Sport, e Ilaria D'amico, difensori della verginità professionale della tv a pagamento.

Galliani ha spiegato in modo didascalico il profilo della sua prossima battaglia in Lega: «In questo momento le 10 partite di serie A sono realizzate da 6 registi di Sky, 3 di Mediaset e uno indipendente. Il Milan chiede che, dalla prossima stagione, i registi siano tutti indipenden

ti e non provenienti da broadcaster che acquisiscono i diritti del campionato». A Torino la nota è stata letta come la dichiarazione di guerra cui è seguita una risposta, rozza nel suo incipit dedicato al titolo di studio (geometra) del dirigente rossonero, ma appuntita e velenosa nelle altre parti in cui il vice-presidente del Milan viene indicato come il gestore di regole televisive corredando il testo con un tentativo scoperto di incunearsi nel dissidio interno tra Galliani e Barbara Berlusconi («l'unico dirigente che si presenta in Lega») la quale all'epoca dell'elezione di Tavecchio si era espressa sulla stessa lunghezza d'onda di Andrea Agnelli (a favore di Albertini, cioè).

A quel punto Galliani ha consultato l'avvocato Leandro Cantamessa per vergare la contro-replica, dello stesso impatto polemico. Il vicepresidente ha bollato la Juve «di arroganza» e considerato perciò «superflua ogni replica» sottolineando invece, in modo strumentale, la disponibilità «a ridiscutere il tema delle elaborazioni grafiche dell'episodio di Juve-Milan». Ed ecco, finalmente, la questione centrale su cui è esploso il conflitto. Non sono mai state in discussione le immagini offerte in diretta della partita, né tanto meno il lavoro della regia (era la squadra di Sky sabato sera che lavorava in 3D) quanto il tempo intercorso tra l'episodio (14' del primo tempo) della partenza di Tevez e il primo fermo immagine (ripreso da una camera lontana) che non chiarisce la questione, appena qualche minuto. Mentre invece quella decisiva, elaborata presso un service e con la riga del fuorigioco, compare sugli schermi di Sky per testimoniare la regolarità della posizione dello juventino. Chi ha ascoltato l'audio proveniente dalla regia sabato sera, ha ascoltato il regista chiedere ripetutamente alla camera di metà-campo l'azione rallentata nell'immediatezza dell'accaduto.

Di qui i cattivi pensieri di Galliani e di molti milanisti. Perché hanno impiegato tanto tempo? Perché la ricostruzione attendibile è stata fornita durante l'intervallo, quando arbitro e assistenti non possono più informarsi sul responso della tv?

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