TorinoLa polemica sui fatturati che tanto aveva appassionato Conte e Benitez può ricominciare. Oppure no, dal momento che Allegri pare pensi (fortunatamente) solo ad allenare. Comunque sia, alla vigilia dell'impegno di questa sera contro il Cesena, la Juventus ha comunicato i dati di bilancio alla chiusura del 30 giugno scorso: perdita di (soli) 6,7 milioni di euro (erano stati 15,9 l'anno prima) e, soprattutto, un fatturato di 315,8 mln, in netto miglioramento rispetto al precedente dato di 283,8. Gran bel risultato, non c'è che dire: se quest'anno poi la Champions andrà meglio dell'anno passato - e intanto, con il Napoli già fuori, la torta del market pool televisivo andrà spartita solo tra Juve e Roma - ci saranno ancor più soldi da contare.
Nel frattempo, appunto, il Cesena. Che, tanto per rimanere al vil denaro, ha un valore di mercato pari a 27,35 mln contro i 329 della Signora. A guardare certi numeri non dovrebbe esserci partita e magari, salvo sorprese, non ci sarà davvero. Ci si è poi messo pure Conte a dire la sua («questa Juve è migliore della mia»), ottenendo in cambio una risposta pacata ma pure ironica da parte dello stesso Allegri: «Se lo dice lui, che è il ct della Nazionale, posso stare molto sereno». Sorrisino. E bis concesso poco dopo: «Se mi sento più fortunato di lui? Di sicuro mi sento più sereno».
Avanti, comunque. Con tre vittorie di fila in campionato e la possibilità, battendo i romagnoli, di eguagliare anche la Signora di Conte datata 2012/13: le altre due sono già state superate e, insomma, sull'inizio del tecnico livornese c'è poco da storcere il naso. «Per vincere il campionato bisogna fare bottino pieno con le cosiddette piccole, altrimenti tocca giocarsi tutto negli scontri diretti cui noi vogliamo invece arrivare da una posizione di forza. Troveremo una squadra aggressiva che ci concederà poco: servirà equilibrio». Senza stravolgere nulla né pensare a fughe premature («è troppo presto per immaginare una corsa a due»), si andrà avanti con il solito canovaccio: 3-5-2, con Ogbonna schierato a destra al posto dell'acciaccato Caceres e Vidal in campo dal primo minuto. «Non è al cento per cento, ma ha bisogno di minutaggio».
Il sacrificato sarà Pereyra, convocato nella nazionale argentina a «dimostrazione che la società ha fatto un ottimo acquisto». In attacco, con Tevez, toccherà ancora a Llorente perché «l'inserimento di Morata sarà graduale, avendo pochi minuti nelle gambe». Quei pochi li ha fin qui utilizzati più che discretamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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