A poco più di un'ora dal calcio d'inizio di Bologna-Juventus, il pullman della squadra bianconera è stato colpito da una bomba carta, lanciata presumibilmente da qualche supporter rossoblù, mentre i giocatori stavano scendendo per entrare allo stadio. Non ci sono stati feriti, solo un grande spavento per calciatori, dirigenti e addetti ai lavori. Un episodio assurdo anche tenendo conto del contesto particolare in cui stiamo vivendo, un atto scellerato che l'ad Marotta non ha voluto enfatizzare: «Purtroppo Bologna rappresenta sempre un ingresso infelice, c'è stato questo lancio di una bomba carta o petardo, non so.
È un atto di teppismo, di violenza che nulla ha a che fare con i valori di questa partita». La Juventus ha subito informato che non intende andare oltre. Sa che l'episodio verrà comunque preso in esame dalle autorità competenti.Non aveva bisogno di scosse, sul prato la Juve è partita subito forte, ma l'inevitabile è arrivato, la serie magica si ferma a quindici, la stoppa il Bologna di Donadoni, a lui il grande onore di riaccendere la corsa, la Juve di ieri sera, Bayern a parte, è più umana, il Napoli ora se la gioca per riprendere la testa. Il finale è Juve, ma non basta, il Bologna ha messo coraggio anche se si è dovuto coprire fin dal primo minuto, e sebbene la prima conclusione in porta sia stata di Destro, Buffon ha deviato a pugni chiusi, Donsah sulla ribattuta ha mancato la porta di cinque metri abbondanti.L'inizio è stato caotico, con un Bologna talmente arroccato da togliere luce agli attacchi bianconeri, Morata in palla, questo sì, non si è mai liberarto per il tiro ma ha fatto muovere bene la squadra, ha giocato sempre pulito, nessun problema a mandare Mbaye da una parte e fuggire dall'altra, gli è mancato l'assist, ma in area rossoblu c'era sempre troppa confusione.
Pubblico su di giri, a ogni fischio di Irrati, che peraltro non è parso mai di parte.La Juve come al solito, in fase di possesso e in proiezione offensiva, Zaza e Morata si stringono e lasciano le corsie a Pereyra a destra e Pogba a sinistra, almeno sulla carta, comunque occasioni poche, parate di Mirante dopo 45 minuti, zero. Il più pericoloso alla fine dei conti è stato Evra, un colpo di testa in avvio di gara da calcio d'angolo, un'incursione sempre su corner calciato da Marchisio con deviazione del francese in equilibrio instabile che finisce alta, molto alta, ma era in area piccola.Allegri fa due conti, il possesso palla è una gran bella cosa ma la Juve davanti ha fatto troppo poco, e così a inizio ripresa dentro Cuadrado per Pereyra che non ha demeritato ma qualcuno doveva pur uscire per far posto al colombiano. All'ora di gioco si può aggiornare il tabellino, la Juve non ha ancora effettuato un tiro in porta, è un inedito come la coppia Morata-Zaza che sta facendo una fatica del diavolo.A metà ripresa il Bologna alza il baricentro, la Juve continua a fare possesso, Allegri fa la seconda mossa, fuori Zaza dentro Dybala, ma il cambio più doloroso lo fa Donadoni per infortunio muscolare alla coscia sinistra di Masina fino a quel punto un riferimento importante. In quel minuto scarso che precede l'ingresso di Constant in cui il Bologna gioca in dieci, Donadoni è una furia, sente l'impresa che si avvicina, la Juve invece sente il fiato del Napoli che qui ne ha presi tre tutti insieme in uno dei più brutti pomeriggi del suo campionato.
Quando Dybala calcia da destra una punizione tagliatissima che arriva in area bolognese, lo stadio è silente, Pogba salta più di Mirante in uscita al limite della sua area, la palla rotola lungo il suo palo di destra. Salvo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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