TorinoSi può pensare di essere davvero una grande squadra quando in Champions l'ultima vittoria lontano da Torino è datata 13 febbraio 2013, collezionando da allora cinque sconfitte e un pareggio? Pare di sì. E del resto, per la legge dei grandi numeri, prima o poi la Juventus tornerà a gioire anche lontano dallo Stadium. Oggi però, di fronte all'assemblea degli azionisti chiamata a votare il bilancio chiuso al 30 giugno con un rosso di 6,7 milioni, Andrea Agnelli dovrà innanzi tutto augurarsi che i suoi prodi battano l'Olympiakos allo Stadium martedì 4 novembre: non dovesse accadere, il prosieguo del cammino in Champions si complicherebbe alquanto e potrebbe non bastare nemmeno vincere sul campo del Malmoe.
Insomma: la timida Juve vista per un'ora al Pireo si è complicata la vita. Un film già visto negli anni passati, anche con Conte in panchina. «Questione di testa, dipende solo da noi», ha detto chiaramente Tevez. Ogni anno la solfa è più o meno sempre la stessa e a questo punto non è nemmeno da escludere che, pur cambiando alcuni interpreti, anche i nuovi subiscano una certa ansia da prestazione quando la musichetta all'ingresso in campo è la più nobile che ci sia. Nulla è (ancora) perduto, ma passi falsi non saranno più ammessi e nei prossimi impegni di campionato (Palermo in casa domenica, poi le trasferte contro Genoa mercoledì ed Empoli sabato 1 novembre) le forze saranno dosate in modo da presentare la squadra al top nel match contro i greci: appuntamento da non fallire per nulla al mondo anche per garantirsi futuri introiti, tenuto conto che il passaggio agli ottavi garantisce solo in premi 3,5 milioni di euro. Allegri e i suoi sono insomma di fronte al primo snodo stagionale, giunto quasi all'improvviso dal momento che il girone pareva più che mai abbordabile: alcuni cali di condizione (Pirlo e Llorente su tutti, ma anche Evra), uniti a infortuni lunghi (Barzagli, Caceres, Marrone, Romulo) o a recuperi complicati (Vidal) hanno però reso la macchina bianconera vulnerabile. Qualcosa Allegri proverà a inventarsi, ma giocando ogni tre giorni viene anche difficile immaginare adesso il varo della difesa a quattro che porterebbe magari con sé il lancio di un possibile tridente: più probabile una rotazione quasi massiccia in certi match, come potrebbe essere il prossimo: «Dobbiamo coltivare la voglia e il desiderio di stupire ancora e di superarci - ha detto ieri Buffon a Sky -. Al netto di tutte le considerazioni, rimane il fatto che nell'ultima mezzora abbiamo creato una quantità industriale di palle gol. Abbiamo tutte le carte in regola per passare il turno, anche se in Europa ci sono fattori ambientali diversi e avversari che propongono qualità maggiori».
Forse il problema è davvero tutto lì e allora non resta che attrezzarsi: Pogba ha infatti pressoché trovato l'accordo (4,5 milioni a stagione più bonus) per prolungare il contratto fino al 2018, con opzione per un altro anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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