Sneijder-Milito, è l'Inter del Triplete

Grande partenza dei nerazzurri a Pescara. Cassano parte da titolare e si trova subito a suo agio. Coutinho gli dà il cambio e fa gol. Per Stramaccioni sarà una stagione di scelte difficili

Sneijder-Milito, è l'Inter del Triplete

«Troppo facile giocare con Sneijder e Milito. Sono contento e cresceremo ancora. Quando ho saputo che sarei en­trato dal primo minuto? Non ve lo di­co ». È lui, non si smentisce mai, Cassa­no subito, segno che aveva dato ampie garanzie.Ha giocato più di un’ora,il suo standard, ma potrebbe stupire anche sotto questo aspetto. Concreto, presen­za e carisma, una scelta che ha pagato bene. Ma poi Coutinho è entrato con tan­ta di quella voglia che è andato in gol. Un messaggio a Stramaccioni, sarà una sta­gione di scelte difficili.

Il barese comunque ha dato tutte le ri­sposte che si attendevano da lui, parte forte e gioca di prima, si sbatte, mette la palla del 2-0 sui piedi di Milito, chiude e copre Zanetti in un paio di circostanze. La gente lo fischia, lui lavora in silenzio come se si dovesse far perdonare qual­cosa e quando vede Milito in area picco­la non ha esitazioni e l’Inter va sul 2­ 0. La squadra non è lui ma l’idea è che se rie­sce a restare sereno, potrà fare tanto per questo gruppo che sta crescendo gara dopo gara, gioca stretto e se tiene bassa la palla diventa divertente e letale. Il Pe­scara ha tentato di sorprendere l’Inter con l’entusiasmo e ha vinto i primi cin­que, sei minuti, Weiss scatenato, bene Caprari, dietro tanta corsa. Castellazzi ha lavorato per tenere tutti in piedi, poi lentamente sono usciti Guarin e Cam­biasso, con Sneijder che ha iniziato a da­re i numeri, cambi di direzione, colpi di tacco, aperture, il gol che mette tutto in discesa. Adesso tirare conclusioni met­te un po’ paura perché è solo la prima giornata contro una neopromossa e l’Europa league porterà via grandi ener­gie, ma a occhio e croce questi sono ca­paci di fare risultato su qualsiasi campo, comeprenderledall’Hajdukappenaca­la l’attenzione. C’è qualità, tanta,e con­cretezza, quando accelera l’Inter non fa prigionieri, c’è un modulo evidente, 4-3-2-1, ma tutti devono essere in grado di interpretarlo, è questa la grande novi­tà. E quando certe cose riescono, anche la gente di Pescara non può che battere le mani,a tratti l’Inter è sembrata già per­fetta, troppo bella per essere vera.

La sua forza quando tiene la palla giù, gioca di prima intenzione e nessuno si ferma ad ammirare il mare. Zanetti ha avviato la festa con uno scatto da quindi­cenne, veramente, si è imbucato sulla si­nistra della difesa abruzzese e ha servito Milito che si è girato subito calciando un diagonale che ha raggiunto dalla parte opposta Sneijder, piatto destro, vantag­gio. C’era qualcosa delgol al Barcellona a San Siro nella stagione del Triplete. Ec­co perché è facile perdere le distanze. Ma ieri sera solo Inter, con Ranocchia che sembra veramente salito sulla mac­china del tempo e dà una sicurezza im­pe­nsabile a tutto il resto della retroguar­dia che ieri poggiava proprio su di lui, Za­netti a destra, Nagatomo a sinistra, Silve­stre da tenere sempre d’occhio. Ranoc­chia ha chiuso e impostato senza tutte quelle ombre che hanno caratterizzato la sua scorsa stagione e non è certo stato l’unica nota positiva,Cambiasso ha gio­cato nelle due aree, come Zanetti era sot­to osservazione perchè sui due ne gira­no tante e ieri sera hanno lasciato capire che prima di tutto occorre passare da lo­ro.

Non sarà facile gestire questo insie­me, e mancavano Samuel, Palacio e Al­varo Pereira che probabilmente avran­no sempre una maglia. Togliere Nagato­mo sembra un’eresia, ha spinto come un mulo, lui la mette sempre sul fisico e la velocità, fantastico. Sembrava pro­prio non mancasse niente, due gol in un minuto e partita chiusa, palla che gira e Milito è anche riuscito a metterla sopra la traversa solo davanti a Perin quando mancavano ormai una quindicina di mi­nuti, al Pescara bastava così e c’era in campo Coutinho.

Il Principe l’ha servito per il 3-0, ha fatto una partita perfetta, un gol e due assist, un movimento in orizzontale su tutto il fronte, varchi per chiunque si infilasse al centro. Nel fina­le anche i baby Livaja e Duncan, però ba­sta, il rischio è incensarli, era solo la pri­ma, è girato tutto bene e nessuno ha bu­cato. Ma questo è uno squillo al campio­nato, tre punti strapuliti e strameritati.

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