Sport

È una Spagna mondiale. Il mago Scariolo sbaglia solo i pronostici

Argentina demolita. Il coach non aveva previsto né il successo iridato né quello Nba coi Raptors

È una Spagna mondiale. Il mago Scariolo sbaglia solo i pronostici

Non ne ha azzeccato uno. Di pronostico. Però adesso Sergio Scariolo può davvero guardare tutti dall'alto in basso. Ad aprile, interpellato su chi avrebbe vinto Nba, Eurolega e serie A, il tecnico bresciano aveva indicato «Golden State, Fenerbahce e Milano». Risultato: Toronto Raptors, Cska Mosca e Venezia. Dettaglio non da poco: della squadra canadese, lui era il vice allenatore. Sbarcato oltre oceano la scorsa estate e subito vincitore: da brividi. Mica era però finita lì, la sua incapacità di azzeccare il pronostico. Perché, ancora pochi giorni fa, Scariolo non riteneva la sua Spagna in grado di salire sul tetto del mondo. E invece, ieri, lo ha fatto: battuta in finale l'Argentina, a dire il vero dominata come racconta il 95-75 finale (47-27 a rimbalzo, 9 recuperi e 8 stoppate). Insomma: in tre mesi, il tecnico bresciano ha trionfato sia nel campionato di basket più importante del pianeta che alla guida delle Furie Rosse. Le quali, appunto, non stuzzicavano i palati fini pur se si sapeva che sarebbero state competitive: tante le assenze importanti (Pau Gasol, Navarro, il milanese Chacho Rodriguez, Mirotic), ma mascherate da un gruppo coeso e difensivamente quasi insuperabile.

Lui, Don Sergio, non è poi tipo da perdere la calma se nelle prime partite le cose non vanno come dovrebbero: storicamente, infatti, la sua Spagna è sempre cresciuta strada facendo. E anche stavolta il clichè si è ripetuto: «La peggior Spagna degli ultimi anni», si diceva. Con l'Italia che era anche andata vicina al batterla: invece, rimontati e spediti a casa gli azzurri, gli iberici non hanno più sbagliato un colpo: annichilita la Serbia nell'ultimo match della fase a gironi, quindi la Polonia nei quarti, l'Australia in semifinale e, appunto, l'Argentina. Affidando le chiavi del gruppo a Ricky Rubio e soprattutto a Marc Gasol, a inizio carriera il fratello scarso di Pau: pure lui, per la cronaca, ha vinto il titolo con Toronto lo scorso giugno. «Il rapporto con Marc è iniziato con un mio errore ha raccontato Scariolo -. Gli avevo promesso che all'Europeo 2009 sarebbe partito titolare insieme al fratello Pau, ma poi cambiai idea. Prima di ritrovarci, a Toronto, sentivo un debito morale da ripagare». Detto e fatto, ecco. Gasol ieri ha disputato la partita numero 111 (!) della sua stagione ed è diventato il primo non statunitense a vincere nello stesso anno Nba e Mondiale.

Quanto a Scariolo - sposato con l'ex cestista Blanca Ares e papà di Alessandro, recente campione europeo Under 18 con la nazionale spagnola e in procinto di trasferirsi negli Usa per studiare e giocare in Ncaa - ha ormai una bacheca che tracima trofei: con la Spagna, oltre a questo Mondiale, ha vinto un argento e un bronzo alle Olimpiadi, tre ori e un bronzo agli Europei. Di contorno, uno scudetto in Italia (a 29 anni, con Pesaro nel 1990), due volte il campionato spagnolo (Real Madrid nel 2000, Malaga nel 2006) e altrettante Copa del Rey (Baskonia nel 1999 e Malaga nel 2005).

A Milano, dove ha allenato dal 2011 al 2013, quasi gli avevano dato dell'incapace.

Commenti