Sport

Gli strani giri tra Ranieri e la Samp: si chiude il cerchio

L'intesa saltata nel 2007 per «colpa» della Juve, lo scudetto perso con la Roma. E coi giallorossi debutta

Gli strani giri tra Ranieri e la Samp: si chiude il cerchio

Ancora lui, ancora loro, di nuovo lei. È una storia di incroci quella che ha portato Claudio Ranieri a diventare il nuovo allenatore della Sampdoria. L'accordo tra il tecnico e il presidente Ferrero, suo concittadino, entrambi di Testaccio (ed ecco il primo incrocio), è stato raggiunto e oggi arriverà la firma e l'annuncio ufficiale. Contratto fino a fine stagione e rinnovo automatico in caso di salvezza a 2 milioni di euro. La cura Ranieri per risollevare una squadra ultima in classifica e con le idee confuse.

D'altronde il Normale One è abituato. Per il secondo anno di fila prende il posto di Di Francesco. L'anno scorso alla Roma, per sistemare le cose. Ora alla Sampdoria per rialzarsi. Ma non è finita qui. Perché dopo la sosta, la Samp ospiterà al Ferraris proprio la Roma, squadra per cui Ranieri fa dichiaratamente il tifo, così come Ferrero. E non ci sarà spazio per i sentimentalismi o per gli amarcord perché i blucerchiati hanno un disperato bisogno di punti. Ma in fondo per Ranieri, quello con la Sampdoria è un cerchio che si chiude. Nell'estate del 2007 infatti, dopo la cavalcata con il Parma che portò a una salvezza che sembrava impossibile, il patron blucerchiato Riccardo Garrone lo scelse come guida tecnica e trovò un accordo con lui. Poi arrivò, improvvisa, la chiamata della Juventus e Garrone liberò Ranieri per assecondare il suo legittimo desiderio. Tra signori, ci si intese senza proclami o problemi. E proprio contro la Samp Ranieri ha vissuto una delle sue più grandi delusioni: Quel 2-0 all'Olimpico firmato Pazzini che spense il sogno scudetto dei giallorossi guidati da Ranieri.

Ma lui è abituato alle imprese: memorabile quella del Leicester campione d'Inghilterra contro ogni pronostico nel 2016. Adesso gli si chiede solo di raddrizzare le cose alla Samp. Ha avuto carta bianca sul mercato di gennaio ed è molto attirato dalla sfida anche se consapevole che non sarà semplice. Soprattutto per gli strascichi della mancata cessione della società al gruppo Vialli che ha caratterizzato l'ultimo anno e soprattutto l'estate con conseguenze sul mercato. E su questo affair, ieri per la prima volta ha parlato proprio Vialli. «Semplicemente non ci siamo messi d'accordo sul prezzo. Chi vende ha un'idea, chi compra ne ha un'altra. Non è stato possibile trovare un punto d'incontro» ha detto l'ex bomber pronto ora a diventare capo delegazione in Nazionale. Una stilettata a Ferrero: «Io non sono andato da Mara Venier o da Simona Ventura a parlarne. Peccato, nella Samp lavorano tanti ottimi professionisti, poi Ferrero si prende tutti i meriti...» ma nel contempo non ha chiuso definitivamente la porta: «Possibilità che il discorso si riapra? A questa domanda non riesco a rispondere». Uno spiraglio rimane, tanto che Gravina non ha definito incompatibile l'eventuale doppio ruolo di Vialli. Ma intanto c'è il campo e una squadra che ha bisogno di riprendersi e rilanciarsi per lasciare l'ultimo posto in classifica. Con un nuovo allenatore. Il «Nero Wolf» di Pulp Fiction.

Sir Claudio, l'uomo che risolve problemi.

Commenti