Tour de France tappa 19 Mauborguet - Bergerac : presentazione percorso e altimetria

Archiviate le montagne, si ritorna in pianura. Quest'anno, però, gli organizzatori si sono divertiti a rendere le cose complicate ai velocisti, collocando anche nel finale di questa frazione piatta alcune insidie altimetriche che saranno d'ostacolo alla preparazione della volata

Tappa 19  Maubourguet Pays du Val d'Adour / Bergerac
Tappa 19 Maubourguet Pays du Val d'Adour / Bergerac

Le ruote veloci in questa edizione devono sudare non solo per vincere gli sprint, ma anche per conquistare la possibilità di arrivare in volata, a ribadire ulteriormente l'inversione di rotta dell'organizzazione della Grande Boucle. La 19esima tappa del Tour de France, da Mauborguet a Bergerac, è un esempio perfetto. Frazione piatta per 185 chilometri, poi negli ultimi 20 ecco alcuni strappetti messi lì, giusto per disturbare il lavoro delle squadre dei velocisti. Lungo il percorso si attraverseranno tre distretti: si uscirà da quello degli Hautes Pyrenees e si arriverà in quello di Dordogne, passando in mezzo al Lot-et-Garonne. Qualche saliscendi nei primi chilometri, poi fase centrale piatta sino al traguardo volante di Tonneins, dopo 130 km.

Il profilo torna a farsi accidentato proprio verso il finale, con alcuni strappetti che anticipano il Gpm odierno: la Cote de Monbazillac è di 4° categoria, lunga appena un chilometro e mezzo, ma la pendenza media al 7% è tutt'altro che benevola, soprattutto perché i corridori la incontreranno al termine di una frazione che supera i 200 km. Il Tour, inoltre, volge al termine, dunque anche il serbatoio delle energie potrebbe essere, per molti atleti, già in riserva. A complicare ulteriormente le cose ci sono le stradine strette di questa zona, circondata dai vitigni, che penalizzeranno chi si farà trovare impreparato.

Le insidie non finiscono in cima al Gpm: la discesa è sì breve, ma ripida e su strade che si mantengono strette; il terreno si presta alle imboscate e tenere compatto il gruppo non sarà semplice. A vantaggio di chi attacca ci sono anche i 9 chilometri conclusivi, lungo i quali le squadre degli sprinter dovranno fare in fretta a organizzare un eventuale inseguimento. Infine, l'ultimo chilometro, con diverse curve e rotonde, invoglia azioni da finisseur e ciò significa altre difficoltà per chi vuole un arrivo in volata. Insomma, i velocisti avrebbero gradito certamente di più un percorso inverso, con le difficoltà all'inizio e una parte finale più morbida. Per loro sarà la penultima occasione prima del prestigioso arrivo a Parigi.

Potrebbe essere l'ultima chance, invece, per Peter Sagan, che difficilmente sarà in grado di lottare con gli sprinter puri sui Campi Elisi. Il finale mosso si adatta alle sue caratteristiche e, probabilmente, già da diversi giorni lo slovacco ha messo nel mirino questo traguardo. La maglia verde è ormai in cassaforte, tutte le energie possono essere indirizzate sull'obiettivo finora fallito: la vittoria di tappa. Per lui si è trattato di un Tour sfortunato, ma l'opportunità di oggi è ghiotta.

Bergerac torna sede di tappa a 20 anni di distanza dall'ultima volta: l'11 luglio 1994 giunse da queste parti una cronometro individuale di 64 km, vinta dall'allora dominatore Indurain.

A sottolineare ancor di più come siano cambiati i tempi al Tour, quell'anno i chilometri contro il tempo furono 183, nel 2014 invece sono appena 54 e si percorreranno tutti nel penultimo giorno, a giochi per la vittoria ormai fatti. Chi lotta per il podio, cercherà di risparmiare energie per l'intenso sforzo di domani.

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