Tour più duro Si deciderà sull'Izoard e al Velodrome

«Mi sembra duro, decisamente duro spiega a caldo il tre volte vincitore del Tour Chris Froome -. Certo, dovrò riguardare bene le tappe e programmare il lavoro per raggiungere questo che sarà il mio grande obiettivo per la prossima stagione. Ho notato molti passaggi oltre i 2.000 metri e sono sicuro che quella dell'Izoard sarà una tappa semplicemente bestiale».

È un bel Tour l'edizione numero 104 della Grande Boucle. Tour molto più alpino che pirenaico. Molto più adatto a corridori come Quintana che a passisti scalatori come Froome. Ventun tappe, due giorni di riposo, 3.516 km da percorrere dal 1° al 23 luglio. Ventitré salite (contro le 28 di quest'anno), ma come dice Christian Prudhomme, il direttore del Tour: «meno salite ma più difficili». Saranno infatti quattro gli arrivi in salita, 36 i km contro il tempo.

Il Tour de France 2017 toccherà Vosgi, il massiccio del Giura, i Pirenei, il Massiccio Centrale e le Alpi. Dal punto di vista altimetrico la tappa regina è la nona (9 luglio), la Nantua-Chambery, con ben 4.600 metri di dislivello e il Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat in sequenza. E poi c'è il Col de l'Izoard (2.360 metri) che debutta come sede di arrivo nonostante il Tour lo abbia già scalato 34 volte.

La penultima fatica sarà una crono individuale, sulle strade di Marsiglia con finale spettacolare allo stadio Velodrome, la casa dell'Olympique. Anche l'ultima tappa presenta una novità con il passaggio all'interno del Grand Palais, il padiglione costruito per l'Expo del 1900 e poi diventato museo.

Pier Augusto Stagi

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