Trofeo Tim, cori razzisti contro Kevin Constant Il rossonero lascia il campo

La festa del Sassuolo, vincitore a sorpresa del triangolare del Trofeo Tim, rovinata dal razzismo. L'ad del Milan: "Cori scandalosi ma non si può lasciare il campo"

Trofeo Tim, cori razzisti contro Kevin Constant Il rossonero lascia il campo

A rovinare la festa del Sassuolo, vincitore a sorpresa del triangolare del Trofeo Tim, ci ha pensato il razzismo. Il difensore rossonero Kevin Constant è stato preso di mira da alcune persone sugli spalti e così ha deciso di abbandonare il campo in segno di protesta, esattamente come fece Kevin Prince Boateng a Busto Arsizio nell’amichevole contro la Pro Patria.

L’episodio è avvenuto nel corso del terzo e ultimo match del Trofeo estivo di Reggio Emilia: attorno al 34’ il difensore rossonero ha perso la pazienza, scagliando violentemente il pallone contro la gradinata dello stadio. L’arbitro, Gervasoni di Mantova, ha detto di non aver sentito i cori e non ha interrotto il match. È così intervenuto lo speaker, ma Constant aveva già deciso di guadagnare gli spogliatoi. Al suo posto Allegri ha fatto entrare Piccinocchi.

La Procura Federale della Federcalcio ha subito aperto un fascicolo "volto ad accertare la portata dell'episodio a sfondo razzista". Sulla vicenda è intervenuto l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani: "Solidarietà assoluta a Constant perché sono cose inqualificabili, però l’ho detto, l’ho ripetuto e l’ho scritto a tutti che non si può uscire dal campo.

I cori sono ignobili e vanno combattuti, farò un comunicato stampa, le regole del calcio sono però che quando succede ci si rivolge all’arbitro, che lo dice al quarto uomo che a sua volta avvisa il responsabile di polizia, l’unico autorizzato a sospendere la partita. Ma non si può uscire dal campo".

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