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Valentino beffato a casa sua. "Pedrosa, ma proprio qui?"

A sorpresa vince Daniel. Rossi 2° davanti a 100.000 fan. Fra il Dottore e Lorenzo diverbio per un sorpasso

Valentino beffato a casa sua. "Pedrosa, ma proprio qui?"

Sarebbe bello se parlassero solo i motori. Perché non mentono, non arrotano le parole, non sibilano battute. E vero, a volte grippano, ma nel moto mondo succede quasi mai. Sarebbe bello se a parlare, anche ieri, Gran premio di San Marino che però è un altro modo di dire Gran premio d'Italia, fossero stati solo i motori e le gesta viste in pista. Lorenzo scattato a mille e Valentino subito con maniche rimboccate a caccia del compagno. Tempo due giri, primo. Tempo tre giri, mezzo secondo di vantaggio. Tempo qualche giro ed eccolo con più o meno un secondino da gestire comodamente e «ad un certo punto ho persino pensato che, forse, era davvero fatta» dirà il Vale.

Forse. Appunto. Sarebbe bello se potessimo ripensare, riguardare, ricordare la corsa di ieri con negli occhi solo quanto visto in pista e nelle orecchie quell'impazzire dei motori che urlano a 300 e passa all'ora. O anche quei rumori sordi di quando le carene quasi si toccano e i gomiti quasi si appoggiano e le rabbie s'intrecciano. Ieri è accaduto due volte. La prima quando Valentino, giro due, ha deciso che Lorenzo davanti proprio non lo voleva avere, che andava sorpassato, per cui staccata, all'interno, un filo troppo veloce, la curva difficile da completare e però lo spagnolo all'esterno costretto ad alzarsi e rallentare a centro piega per evitare di fare da sponda. Stessa manovra, stessa posta in palio, il primo posto, a 7 giri dalla fine, Pedrosa dietro Rossi, Pedrosa all'interno di Vale e anche lui troppo veloce per chiudere la curva e Rossi come Lorenzo là in mezzo a rallentare, alzare la moto, quelle cose lì. In pratica, il replay meno estremo di poco prima e addio vittoria.

Sarebbe bello se di Misano ci potesse rimanere addosso solo il sempre più sorprendente conteggio dei vincitori diversi visto che siamo a otto in otto Gran premi di fila, magia delle gomme Michelin che una volta le capisce uno e una volta l'altro e ieri la scelta delle soft sull'anteriore ha premiato Daniel pesi leggeri. Sarebbe bello se potessimo limitarci a pensare e in fondo anche soffrire ascoltando lo sfogo schietto e spontaneo di Valentino a fine corsa quando è sbottato dicendo «a un certo punto ho pensato davvero che avrei vinto, poi ho visto spuntare questo qui... (Pedrosa) e azz! Ma proprio oggi? Ma non poteva aspettare due settimane e il Gran premio di casa sua ad Aragon?». Parole dritte dal cuore di un campione che ieri, davanti alla marea gialla dei 100mila di Misano, dalla sognata apoteosi si è ritrovato di fronte al crudele domandone: ma proprio qui si doveva svegliare paperino Pedrosa?

Sarebbe stato bello che il Gp di San Marino fosse finito qua, fra rombi di motori e parole di sport. Invece no. Invece poco dopo in conferenza stampa, seduti lui il Vale a destra di Pedrosa e lui il Lorenzo a sinistra, è scoppiato il finimondo verbale. Perché «mi hai fatto un sorpasso troppo duro, sarei potuto cadere» ha detto Jorge; perché «non è vero, guarda le immagini, è come quello di Pedrosa su di me, quando mi ha passato un po' alla Marquez però in modo sempre regolare...

e allora cosa dici di tutti quelli di Marc a Silverstone?», ha risposto Vale; perché «non ridere di me, ho espresso la mia opinione» ha ribattuto Lorenzo e avanti così.

Zitti, per favore. Solo i motori. E le vostre gesta in pista.

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