Marcello Di Dio
La vittoria in casa della Lazio, la prima dopo 70 giorni, è passata quasi inosservata. Nell'Inter si pensa già al futuro e proprio a Roma, ieri, potrebbe essere stato compiuto il primo passo importante. Anzi, più che un passo una vera accelerazione. La riunione fiume (circa tre ore) tra il responsabile dell'area tecnica di Suning Sports Walter Sabatini, Steven Zhang e il ds Piero Ausilio - collegato in conference call anche Zhang sr - ha quasi partorito la decisione su chi occuperà la panchina nerazzurra dal 1° luglio. L'accelerata in questione riguarda Luciano Spalletti, che domenica saluterà la Roma dopo un anno e mezzo, visto che il suo nome è balzato in cima alla lista della proprietà cinese dell'Inter. L'attesa per Antonio Conte non potrà durare in eterno: l'allenatore del Chelsea non comunicherà nulla sul suo futuro prima della finale di Fa Cup contro l'Arsenal di sabato prossimo (solo dopo incontrerà il patron Abramovich), per cui il club nerazzurro ha iniziato a cautelarsi.
È ormai un testa a testa fra i due e il profilo del tecnico toscano pare aver superato quello dell'ex ct dell'Italia. Già si parla di un pre-accordo raggiunto tra Sabatini e Spalletti sulla base di un contratto di due anni con opzione per il terzo per una cifra tra i 3,5-4 milioni a stagione. Un'inezia rispetto ai circa 15 offerti a Conte. L'allenatore della Roma da tempo ha manifestato ai dirigenti di Trigoria la volontà di non rinnovare il contratto in scadenza perché ritiene conclusa la sua seconda esperienza in giallorosso. D'altronde, le sue dichiarazioni nel corso della stagione sono state chiare. «Andrò via se non vincerò un trofeo», il refrain di Spalletti per buona parte del girone di ritorno. E di sicuro ha pesato anche la «scomoda» presenza di Totti e la gestione del finale di carriera del capitano è ricaduta solo sul tecnico.
«Al momento non ho altri pensieri che la gara con il Genoa, non dobbiamo abbassare l'attenzione - così ieri Spalletti - Il fatto che si parli del mio futuro e di quello di molti giocatori della Roma significa che abbiamo lavorato bene». E bene lavorerebbe, anche per sua recente ammissione, con Walter Sabatini che fino a ottobre scorso era con lui a Trigoria prima di un divorzio inevitabile. Oggi che l'esperto dirigente ha sposato la causa di Suning, la coppia potrebbe ricomporsi.
Di fatto, Luciano Spalletti non era l'unica scelta della nuova proprietà nerazzurra. Conte era tra i preferiti e si è pensato di poterlo strappare al Chelsea (anche se Abramovich potrebbe ritoccare il suo ingaggio) puntando sulla stuzzicante idea di prendere una squadra «rottamata» e farla risorgere, come già accaduto con Juve e i Blues, oltre che sui 150 milioni che la società metterà sul piatto per il mercato. Simeone ha scelto di rimanere all'Atletico Madrid ed era difficile strappare Sarri e Allegri alle rispettive squadre. Ecco perché la virata sul toscano. Che piace perché esperto e profondo conoscitore del campionato di serie A. L'annuncio potrebbe arrivare subito dopo la fine del campionato. Intanto oggi Sabatini sarà a Milano per parlare con gli altri dirigenti dell'Inter e spiegare l'accelerata su Spalletti. Con lui da Roma potrebbero arrivare due calciatori tra Manolas, Nainggolan, Rüdiger (ieri l'incontro con il suo agente) e Strootman, magari sarà lo stesso tecnico a orientare le scelte interiste.
E intanto Gabigol chiede scusa a tutti dopo l'uscita
anticipata dalla panchina durante Lazio-Inter: «È stato un atteggiamento sconsiderato e inadeguato, oltre che contrario alla sportività e ai miei valori professionali. Riconosco il mio errore e pongo le mie scuse sincere a tutti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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