Vettel e Alonso si affidano alla pioggia e a due gregari

Sfida per il mondiale e sfida fra gregari. Il via brasiliano sarà cosa da non perdersi per sentimenti contrastanti e per torte in palio. Perché ci sono i tesissimi primi della classe a caccia del titolo, il Vettel e l'Alonso, divisi da 13 punti ma uniti ieri dagli errori in qualifica. E perché ci sono i secondi, il Webber e il Massa, compagni contrattualmente fedeli, a contendersi la torta piccola, quella dello scudiero più bravo che ci sia.
Sono due corde di violino il Vettel e l'Alonso, entrambi vogliosi di conquistare il terzo titolo in carriera: di fila per Seb e dopo 6 anni d'attesa per Nando. I due sentono da matti questo duello western a 300 all'ora e non a caso sbagliano un po' qua e un po' là sull'ondulato tracciato paulista. Così, proporzionalmente alla qualità delle macchine che guidano, si ritrovano solo 4° il tedesco e solo 8° lo spagnolo che però avrà poi una sorpresa. Per cui i due gregari non fanno in tempo a gongolare per le loro buone prestazioni che gli tocca preoccuparsi: Webber scatterà subito dietro la prima fila tutta McLaren firmata Hamilton-Button e dovrà trovare un modo decente per far passare Vettel. E Massa, quinto su lato buono, dovrà inventarsi un modo guerriero e non suicida per sfruttare la posizione e andare subito a bloccare e possibilmente tener dietro Sebastian che gli parte davanti ma su lato sporco. L'importanza dei due lati è ormai nota. Soprattutto dopo Austin e la tanto lecita quanto non bella mossa strategica Ferrari di mettere mano al sanissimo cambio di Massa per farlo retrocedere, piazzando Alonso su lato buono. «Però stavolta piuttosto corro col cambio davvero rotto» scherza e puntualizza Felipe a scanso di equivoci. Come a dire: qui siamo a casa mia, per cui aiuterò in gara. Ma quella cosa lì non l'avrei accettata. Però quella cosa lì si palesa di nuovo: stavolta naturalmente, grazie alla pirlata di Maldonado che non si ferma alle verifiche e da 6° che era si ritrova 16°. Dunque Alonso, e qui veniamo alla sopra accennata sorpresa, da 8° sale in 7ª piazza. Ovvero lato buono. Chiamiamolo un discreto colpo di... Comunque Massa è pronto ad aiutare. E dovrà farlo fin da subito. E non sarà semplice. Perché, contestualmente al suo tentativo di passare Vettel al via, potrebbe avere a che fare anche con Webber magari scattato male per motivi contrattualmente intuibili.
Sfida d'aiuti e aiutini dunque. Sfida alla luce del sole e magari no. Sfida probabilmente sotto la pioggia, visto che Giove Pluvio è uno dei Vip attesi a Interlagos e ieri è già passato di sfuggita, giusto un attimo prima del Q1, ma garantendo poi un asciuttissimo Q3. Risultato: un finale di qualifica con le McLaren davvero avanti anni luce. Due versioni rivedute e corrette della Red Bull. A seconda di come si metteranno le gare di Vettel e Alonso, Hamilton e Button potrebbero diventare arbitri per l'uno o per l'altro. Si vedrà. Intanto si vede che Jenson è pronto a tutto pur di impedire il bis d'addio al compagno. Lewis ha vinto ad Austin e sogna di passare in Mercedes lasciando in McLaren una scia nostalgica. Nostalgia che non ci sarà nel team über alles per Schumi che oggi correrà un'altra volta il suo ultimo Gp. Ieri non ha passato l'esame del Q2.
Quanto a pensieri e speranze dei due litiganti, la novità vera è che la tensione sta loro tirando brutti scherzi. Vettel ha disputato la sua qualifica peggiore dopo Monza, quando scattò quinto. «Però mi sento in buona forma» si carica prima di un assaggio di teutonica ironia. «Massa subito dietro? Ci sono sempre monoposto attorno... Sarebbe noioso se ci fossi solo io: abbiamo gli specchietti per controllare gli altri...». Quanto ad Alonso, la voglia di scherzare è ovviamente sotto i piedi, però resta, ed è molta, la voglia di sperare: «Se ora è dura? È tutto l'anno che è così... È un miracolo essere qui a lottare per il Mondiale. Il risultato di oggi è ciò che ci aspettavamo e in gara proverò a recuperare. Posso puntare al podio, ma è anche vero che per il titolo è più plausibile contare su un ritiro di Vettel. Per questo, pensando alla pioggia, spero in una gara caotica».
Non si arrende lui, non si arrende il team, non si arrende ovviamente il povero Massa. Però in altro senso. Cioè lui continua a sperare che le cose durante il Gp si mettano in modo che, ad un certo punto, il suo aiuto serva pochino. Da dove parte e visto il passo gara della Rossa e visto che magari piove e visto che in Brasile Felipe ha una marcia in più, è capace di andarlo a vincere il Gp. A meno che non gli tocchi fare come con Raikkonen nel 2007.

Vittoria in casa ceduta, titolo al compagno e una promessa: l'anno prossimo tocca a te. Quasi vero. È stato campione del mondo proprio in Brasile. Per 500 metri. Poi Hamilton ha passato Glock e addio campionato. Personaggio da film paperino Massa.

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