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Vidal-Young dopo Ibra Milano e l'invasione degli ultratrentenni

L'Inter stringe per due colpi e pensa a Giroud Il Milan cede Caldara e adesso pensa a Kjaer

Vidal-Young dopo Ibra Milano e l'invasione degli ultratrentenni

C'è chi vince e può permettersi di programmare e chi per vincere non ha tempo di aspettare. Poi c'è chi viaggia un po' a caso, a seconda del momento e delle opportunità. E poi c'è il Milan, che ripesca la vecchia gloria Ibrahimovic dopo 2 anni in un campionato meno che minore. Chi vince, come la Juventus che in Italia vince da 8 anni, può guardare al futuro come nessun altro: scommette sul 19enne Kulusevski, lo paga come un giocatore adulto, lo lascia maturare giocando, lo misurerà davvero solo nella prossima stagione.

Non di giovani o di scommesse ha invece bisogno l'Inter, ma di esperienza, di giocatori pronti, da inserire in un organico equilibrato, giovane il giusto, ma senza isterismi. Ecco allora che Conte cala sul tavolo del campionato le carte di mezza stagione: Vidal, Young, magari anche Giroud, campioni affermati, professionisti conosciuti, certezze per vincere subito, per provare a chiudere un gap sorprendentemente e fortunatamente più corto del previsto. Tonali può aspettare, Chiesa anche: campioni in prospettiva per i quali la battaglia di mercato con la Juventus (guarda caso) sarà lunga e ricca (per chi vende). Adesso serve altro e Conte in verità era convinto che servisse anche prima: in estate aveva chiesto Vidal e voleva Dzeko, di cui adesso Giroud sarebbe in qualche modo il sostituto. L'Inter non rimpiangerà mai abbastanza di non aver chiuso la trattativa con la Roma per 5 milioni.

Esperienza che poi non sempre paga. Pensiamo a Godin, acquistato in estate e diventato in pochi mesi la riserva di Bastoni. Perché l'esperienza non basta, se il giovane è più bravo. Alle vecchie glorie ha guardato anche la Fiorentina, in estate: Frank Ribery, non uno qualunque, non un'operazione di marketing, non un pensionato d'oro e all'inizio sono subito botti. Poi però la storia ritorna e uno che in 15 stagioni di carriera ha saltato circa 150 partite per infortunio, non poteva non farsi male anche a 36 anni. E così in queste ore i Commisso boys sono sulle tracce di Cutrone, classe '98, per accoppiarlo all'altro centravanti Vlaovic, classe 2000. Insomma: spesso ci si muove un po' come viene. O ci si muove al buio, come il Milan, che alla squadra più giovane del campionato ha deciso di aggiungere l'esperienza di Ibrahimovic, sperando che basti.

#Izback è un bell'hashtag e un'ottima operazione di marketing, ha rimesso il Milan al centro del villaggio globale, con tanto di riflettori finalmente ripuntati addosso: il rischio è che tanta luce evidenzi ancora di più le lacune di una squadra nata male, col rischio di correggerla peggio.

In difesa si è pensato per settimane al ragazzino Todibo (non certo per averlo visto contro l'Inter, un disastro) e adesso l'attenzione sembra andare sul 31enne danese Kjaer, che Galliani voleva 10 anni fa dal Palermo e che Gasperini non vede l'ora di scambiare con Caldara, proprio ieri tornato in prestito all'Atalanta per diciotto mesi con diritto di riscatto a 15 milioni.

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