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«Vogliamo un Bolgia Stadium per distruggere il Chelsea»

«Vogliamo un Bolgia Stadium per distruggere il Chelsea»

Torino «Antonio ha detto che vuole una bolgia», sussurra a un certo punto Angelo Alessio. Il quale, a dirla tutta, non vede l'ora che finisca la squalifica del suo capo per non essere costretto a presentarsi al rito della conferenza stampa che pare provocargli fastidio fisico. Antonio è ovviamente Conte e non c'era certo bisogno del suo input per trasmettere ai tifosi bianconeri la necessità di spingere stasera la Juventus verso una vittoria che in pratica le garantirebbe il passaggio agli ottavi di Champions (servono 4 punti tra Blues e Shakhtar): siccome però tutto fa brodo e per una volta il calcio giocato si fa beffe di quello parlato, arriva anche l'appello al tifoso. Che poi il dodicesimo uomo conti oppure no (a Torino la Juve è reduce dal ko contro l'Inter e dallo 0-0 contro la Lazio), è questione di relativo interesse: «Il nostro è un girone di ferro come quello del Real Madrid - spiega Marchisio -. Non sentiremo la stanchezza, queste sono partite che si giocano da sole in cui le motivazioni fanno la differenza. Giocheremo un grande match, non ho dubbi: abbiamo reagito alla grande al ko contro l'Inter e siamo nel nostro miglior momento. Speriamo in una bolgia, sì».
Conte o non Conte, così sarà. Stadio ovviamente esaurito, i campioni d'Europa in carica che rischiano un'eliminazione che potrebbe anche costare il posto a Di Matteo («Ma io sono ottimista»), reduce da sole tre vittorie nelle ultime sette partite e una classifica di Premier che vede i Blues in ritardo di quattro lunghezze rispetto al Manchester City: «Non credo che rischi davvero il posto - si è augurato Alessio -. L'anno scorso ha fatto qualcosa di straordinario e la squadra si è ancora rinforzata. Noi viviamo questa partita come una gioia, consapevoli che si tratta di un 'dentro o fuori': se saremo bravi abbastanza andremo avanti, altrimenti disputeremo l'Europa League». Il che farebbe arrabbiare non poco il cassiere, oltre i tifosi.
Per uscire dall'orticello del campionato con la stessa baldanza, la Juve si aspetta innanzi tutto grandi cose da Pirlo, assente contro la Lazio per squalifica e promesso sposo mancato dello stesso Chelsea ai tempi di Ancelotti: lo ha ammesso lui al Daily Mail, senza escludere che un giorno chissà. Intanto, però, la truppa di Abramovich è l'avversario odierno e nessuno si fida della polveriera che pare essere, con Cech che ha litigato con i compagni dopo la sberla presa dal West Bromwich e i possibili silurati Torres e Luiz con un muso lungo così. «Ce la giocheremo alla pari - promette Alessio - e non credo faranno le barricate, non è nel loro Dna». A dirla tutta hanno vinto la Champions giocando da provinciale, ma all'epoca c'era Drogba che faceva reparto da solo e che adesso viene rimpianto da una parte e sognato dall'altra: «L'ivoriano ha fatto di sicuro le fortune del Chelsea e si parla anche di un suo possibile arrivo da noi - ammette Marchisio -. Io però non vedo grandi problemi: abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa del campionato, cos'altro si vuole?». Si vorrebbe il famoso top player e comunque sono gli stessi tifosi juventini che contro la Lazio hanno per esempio mugugnato nei confronti di Giovinco, ancora atteso al primo gol decisivo della stagione: «E' un ragazzo forte e vuole risolvere la sfida», lo difende il Principino.

«Contro la Lazio lui e Quagliarella sono stati i migliori in campo», ha esagerato Alessio. Dopo di che, se Vucinic se la sentirà, avrà un posto assicurato: «Deciderà Antonio se impiegarlo, nonostante non sia al meglio», è l'imperdibile chiosa di Alessio.

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