Allo stand della casa francese le novità dell’anno e tante proposte «verdi». Motori con filtro antipulviscolo e benzina-metano Citroën, sicurezza e veicoli «puliti» È il marchio che riceve più furgoni Euro 0 ed Euro 1 in cambio di modelli con pro

Ai trend positivi aveva fatto l’abitudine. Ma ultimamente, nel comparto dei veicoli commerciali, Citroën si è messa proprio a correre. E la sua volata, che ancora oggi pare ben lontana dall’esaurirsi, l’ha portata nella prima parte del 2007 a far registrare in termini d’immatricolato una crescita del 60% rispetto all’anno passato.
Il che si traduce, a livello di quota di mercato, in un balzo in avanti dal 3 al 5 per cento.
I numeri di Citroën, insomma, schizzano verso l’alto a una velocità di gran lunga superiore rispetto al settore nel suo complesso. Un settore, va detto, che nel nostro Paese continua comunque a godere di buona salute. «Quello dei veicoli commerciali è un mercato che si muove su volumi molto interessanti, visto che per quest’anno le previsioni di chiusura parlano di 250mila unità immatricolate», conferma Alfonso Greppi, responsabile veicoli commerciali di Citroën Italia. «In termini di tendenza, invece, registriamo oggi una stabilità anno su anno, dovuta essenzialmente all’azione di due fattori, uno positivo e l’altro negativo, che hanno finito per compensarsi».
Il riferimento è da una parte agli ecoincentivi statali per la rottamazione dei veicoli Euro 0 ed Euro 1, che hanno portato a un’accelerazione della domanda di modelli Euro 4, e dall’altra alla «stretta» normativa che ha riguardato quei veicoli M1 (a quattro, cinque o sei posti con la griglia montata) che a livello fiscale vengono trattati come autocarri pur essendo, dal punto di vista dell'utilizzo, praticamente delle autovetture. «Inoltre, il 2006 era stato caratterizzato da importanti forniture agli enti pubblici, che quest'anno sono mancate - precisa Greppi - quindi per il mercato chiudere in un sostanziale pareggio, su numeri comunque elevati, non sarà un risultato disprezzabile».
Certo, l’aria che si respira dalle parti di Citroën Italia è ben più lieve. Basti pensare che la casa prevede di sfondare entro dicembre il tetto dei 12mila veicoli commerciali immatricolati, contro i 7.630 del 2006. Merito, soprattutto, di una gamma che agli elevati standard qualitativi unisce una varietà di modelli in grado di coprire ogni esigenza di utilizzo. E che punta forte su due argomenti che stanno molto a cuore a chi guida un veicolo commerciale: la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. «Siamo stati uno dei primi marchi a offrire dotazioni come l’Abs e gli Airbag in pacchetti competitivi dal punto di vista del prezzo - dice Greppi -, sul versante ecologico, invece, siamo andati molto al di là degli standard europei che impongono l’Euro 4 e possiamo contare su parecchi modelli che montano motori con il filtro antiparticolato. Per non parlare dei bi-fuel, a doppia alimentazione benzina-metano».
Ma in un mercato competitivo, la strada del successo passa anche dalle strategie di comunicazione.

«E Citroën ha scelto di rivolgersi in modo aggressivo a chi vuole rottamare il proprio veicolo - conclude Greppi -: in pratica, abbiamo unito la nostra politica commerciale, che già prevede il 20% di sconto su tutta la gamma, al valore degli ecoincentivi, arrivando a comunicare risparmi davvero significativi». Risultato: oggi Citroën è in Italia il marchio leader in termini di ritorno. In altre parole, quello che riceve più veicoli commerciali Euro 0 ed Euro 1 e li sostituisce con modelli Euro 4.

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