Egr. dott. ,
mio padre, per motivi di lavoro, frequentava gli agricoltori e si recava in piazza Fontana. Mi ha ripetutamente raccontato quanto segue: «Dietro il Duomo di Milano cè una via che collega piazza Fontana con corso Vittorio Emanuele (credo sia via Pattari). In questa via cera un albergo di proprietà del Comune (credo si chiamasse hotel Commercio), chiuso in attesa di ristrutturazione. Lalbergo fu occupato abusivamente da giovani nullafacenti (del genere di quelli che attualmente occupano i cosiddetti Centri sociali). Quando questi giovani, vestiti in modo strano, capelli lunghi ecc. passavano da piazza Fontana gli agricoltori che di venerdì vi tenevano il mercato gridavano loro degli improperi. La frase più gentile era andate a lavorare lazzaroni... . Sembra che i rappresentanti degli agricoltori abbiano fatto pressione presso le autorità competenti perché intervenissero per evacuare lalbergo. Infatti le forze dellordine intervennero diverse volte, ma furono respinte dai giovani che si barricavano allinterno e lanciavano bottiglie e sassi. Alla fine le forze dellordine fecero un attacco di notte e riuscirono a liberare lalbergo nel quale trovarono di tutto: droghe, armi improprie, sporcizia, ecc. Due giorni dopo (qui la memoria non mi aiuta, comunque pochissimi giorni dopo) ci fu lo scoppio della bomba di piazza Fontana.
Dott. Cervi questo è quanto frequentemente si diceva mio padre. Rivolgo a lei la sua domanda, confidando in una risposta nella rubrica «La stanza di » che leggo prima ancora dellarticolo di fondo.
Monza
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