la stanza di Mario CerviCorona non ha le «sponde» francesi e brasiliane di Battisti

Corona Fabrizio, fine pena: 2019. Battisti Cesare, fine pena: mai. Oso affiancare e contrapporre il diverso status di due pregiudicati incomparabili, l'uno braccato come pericoloso criminale condannato a sei anni e rotti di reclusione, l'altro «perseguitato politico» pluri-ergastolano a piede libero prima a Parigi, poi a Rio. La diversa entità dei delitti loro ascritti: l'uno condannato per Vallettopoli, l'altro per un duplice assassinio. Il diverso spessore dei loro faldoni giudiziari. Il diverso clamore mediatico profuso per le loro latitanze parallele. Forse, con tutto il rispetto per l'Interpol, il diverso accanimento nella ricerca. Di certo la diversa colorazione ideologica dei mallevadori politici.
Torino

Caro Tozzini, i paradossi, le storture, a volte gli scandali della giustizia - non soltanto l'italiana - sono raccapriccianti. Con le comparazioni si arriva fatalmente alla conclusione che la legge non è mai certa e talvolta è iniqua. Sono inoltre d'accordo con lei - e con Vittorio Feltri - nel ritenere che la zelante caccia a Fabrizio Corona, un esibizionista spregiudicato che i guai e l'antipatia se li è andati a cercare, contrasti con l'indulgenza riservata ad altri e molto peggiori soggetti. Ma il parallelo tra il «caso» di Corona (costituitosi ieri a Lisbona) e il «caso» di Battisti esula dai difetti - che sono enormi - della giustizia italiana. Battisti ha goduto e gode della longanimità di due giustizie straniere - la francese e la brasiliana - che attribuiscono alle sue gesta criminali una valenza ideologica, e che lo hanno assimilato a un perseguitato politico. Sappiamo tutti quanta menzogna vi sia nelle rivendicazioni ideali che autentici delinquenti sbandierano per legittimare uccisioni e violenze. La storia dei mallevadori politici che nel nome di alti principi consentono e coprono le peggiori nefandezze è lunga.

La Francia s'è sempre fatto un merito della propria generosità nell'accogliere chi, fuggiasco dal suo Paese, invoca asilo. Ma tutto questo appartiene al libro della storia oltre che a quello della cronaca nera. La fuga di Fabrizio Corona appartiene al gossip e alla «presse du coeur».

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