la stanza di Mario CerviIl «tiranno illuminato»? Lo si vuole soltanto a parole

È reato pensare con nostalgia alla mancanza di una figura che reincarni i soli lati positivi del movimento che marciò su Roma nell'ottobre del 1922? È reato sperare che un nuovo Mussolini marci su Roma promettendo di fare piazza pulita di tutti quelli che in questi anni hanno solo promesso, tradito, sfruttato, sprecato, sperperato? È reato credere che in Italia il clientelismo, la corruzione, lo spreco e la mafia ci saranno sempre? È reato credere che senza un intervento d'autorità tra cent'anni sarà ancora aperta la «questione meridionale»?
Lodi

Caro Uggè, pensare le cose che lei elenca e avere nostalgia per il «ventennio» appartiene alla libera espressione delle opinioni che ognuno ha. Lo so, ci sono norme obsolete che vietano l'apologia del fascismo, ma non mi pare vengano zelantemente attuate. Comunque le considero sbagliate. L'Uomo Forte è spesso auspicato, e con ragione, da moltissimi. Sarebbe bello, si dice e si ripete, che un tiranno illuminato e saggio affondasse il bisturi nel marciume della nostra società e ne rigenerasse il corpaccione invecchiato. Il discorso che a me preme fare è questo. Lo vogliono davvero il chirurgo implacabile coloro che a parole ne invocano l'avvento? Ho in proposito molti dubbi. Il tecnico Mario Monti è stato mandato a Palazzo Chigi proprio perché prendesse decisioni impopolari, irrealizzabili dai partiti che devono avere consenso e voti. Può darsi che molte se non quasi tutte le misure che il bocconiano ha adottato siano state fallimentari. Ma alcuni buoni propositi per quanto riguarda la spesa pubblica e alcuni tentativi di realizzarli hanno incontrato ostilità, dei politici e di piazza. Ogni riforma piccola o grande si è scontrata e si scontra con i «no»: ai grandi mutamenti dell'amministrazione statale e locale e a innovazioni.

Davvero è così forte la voglia che il dittatore, silenziando e superando con la forza le opposizioni, faccia cose sgradite? Oppure, se le facesse, si leverebbe dal popolo un grido di dolore per i diritti conculcati? A volte piace il vietare, se è in accordo con le proprie idee, e piace il «vietato vietare» in caso contrario.

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