la stanza di Mario CerviL'Ilva distrugge Taranto lentamente. Le toghe molto in fretta

Non sono uso commentare le sentenze dei giudici, ma quando sono in gioco interessi nazionali e decisioni del Governo per evitare danni irreparabili a un industria cardine del sistema siderurgico italiano e tanti posti di lavoro, una decisione come quella del Gip di Taranto appare come ritorsione contro l'atteso decreto salva Ilva. Noi italiani non sappiamo curare gli interessi nazionali e per orgoglio di casta siamo capaci di provocare danni incalcolabili, in un momento assai critico per l'economia e per il nostro futuro.
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Caro Monti, la tragedia dell'Ilva ha quotidianamente sviluppi che a lei - e anche a me - sembrano insensati e grotteschi. Al sussulto di rigore ambientalistico che ha portato, dopo lunga inerzia, al sequestro e alla paralisi di quella gigantesca acciaieria ritenuta inquinante il governo ha risposto con misure che avviassero il risanamento e consentissero la ripresa dell'attività. Tra le più importanti era l'utilizzazione dei prodotti realizzati tra luglio e novembre, 1,7 milioni di tonnellate per un controvalore d'un miliardo di euro circa. Ma questa ovvia manovra è stata bloccata dalla magistratura, migliaia di operai sono stati lasciati a casa, l'esecutivo si danna, con ipotesi di modifica al decreto iniziale, per superare l'impasse. Nella vertenza sono coinvolti i giudici di Taranto, la proprietà dell'Ilva, gli operai e i cittadini. Tutto è coinvolto il buonsenso. Principi nobili e rispettabili sono messi - con ostentata frenesia moralizzatrice - al servizio di decisioni e ambizioni devastanti. Chi vuole che l'Ilva funzioni mentre si procede al necessario e costosissimo adeguamento ambientale, viene dagli inflessibili puristi descritto come un complice del torvo capitalismo, come un fautore della fine di Taranto uccisa dall'Ilva. Non ho nessuna competenza al riguardo, ma dò per certo che i veleni dell'Ilva abbiano un impatto molto negativo sulla salute.

Non tale tuttavia da mettere in fuga da Taranto magistrati, funzionari pubblici, politici forse tutti eroi. Le minacce alla salute Taranto non sono tollerabili a lungo. Ma ci sono due modi per distruggere Taranto, uno quello lentissimo dell'Ilva, l'altro quello veloce delle toghe.

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