la stanza di Mario CerviPer «femminicidio» e «maschicidio» le leggi non mancano

Ho letto della nuova legge sul «femminicidio» (che brutta parola!). Vorrei sapere: se succede il contrario, cioè se è la moglie, la compagna o la ex a fare violenza al marito, al compagno o all'ex, la legge è valida?
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Caro Ravaioli, lei vorrebbe, se ho ben capito, una par condicio. Vorrebbe cioè che le misure contro il femminicidio fossero inflitte anche per il maschicidio (altro neologismo orribile). Premetto che il varo continuo di leggi a modifica di quelle precedenti non mi piace. Il problema italiano non sta secondo me nella mancanza di norme adeguate contro determinati reati, il problema sta piuttosto nella mancata applicazione di norme già esistenti. Detto questo, debbo aggiungere che, stando alle cronache e alle statistiche, il femminicidio è di gran lunga più pericoloso e frequente del maschicidio. Se in alcuni casi e per alcuni reati si ritiene di dover prevedere pene più rigorose, logica vuole che vengano adottate per porre argine al dilagare di quei reati. Se non dilagano, è meglio astenersi dall'intervenire.

Personalmente vorrei che fosse varata una legge spietata per proteggere vecchietti e vecchiette indifesi dai raggiri di lestofanti ignobili. Mi sembrerebbe invece insensata una legge che volesse meglio proteggere la società dai raggiri di vecchietti e vecchiette.

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