A Star Academy manca l’X Factor

Esordio disastroso di Facchinetti su Raidue. Don Matteo fa il miracolo e salva la televisione di Stato. Chi sbaglia crolla: il pubblico non perdona più. Intanto "The Voice", che era in ballottaggio in Rai, fa ascolti altissimi all'estero

A Star Academy manca l’X Factor

Viene fin troppo facile ricamarci su: Star Academy non ha l’X Factor! Però, vista la brutta performance della serata d’esordio, non si può concludere altro: Raidue ha provato a sostituire il talent emigrato su Sky con un format simile (che è anche l’originale), ma non ha proprio funzionato. L’altro ieri il talent prodotto da Endemol è sprofondato al 6,4 per cento di share con solo un milione 352mila spettatori, molto pochi per un prime time del secondo canale. Per fortuna, a risollevare le difficili sorti della Rai, ci ha pensato il miracoloso Don Matteo. Nonostante sia arrivato all’ottava stagione, il prete detective continua a piacere moltissimo al pubblico italiano, soprattutto alle famiglie con bambini e agli anziani. La fiction di Raiuno (unica finora a tenere tra le serie) ha raccolto ben 7 milioni 165mila spettatori nel primo episodio (share del 26,05%) e 6 milioni 450mila nel secondo (share del 28,29%). Insomma, nella pazza serata di giovedì, Raiuno è tornata a essere - dopo un’infilzata di risultati negativi - la rete ammiraglia e luminosa, tanto da attirare praticamente un terzo della platea televisiva. Invece il comparto musicale ha stonato sugli altri canali. Non solo su Raidue, ma anche su Canale 5: Io canto è sceso al 16,3 con tre milioni 668mila spettatori, tre punti in meno della scorsa settimana e molti meno delle precedenti edizioni. Insomma, ormai sono pochi i programmi della tv generalista di sicuro appeal sul pubblico che ha imparato ad andare a cercarsi trasmissioni più gradite sui canali tematici.
Ma torniamo a Star Academy. Non dimenticando il fatto che, al giovedì, là dove c’era Santoro (media del venti per cento di share), ora c’è un programma che fa un quarto degli ascolti, anche il paragone più corretto con lo show che ha sostituito resta impietoso: X Factor l’anno scorso alla prima puntata è arrivato al 17 per cento e la media stagionale è stata dell’11,4, anche se giova ricordare che il debutto assoluto di X Factor nel 2008 fece poco più del 9 per cento. Certo, Star Academy è solo al primo passo, magari avrà il tempo di recuperare (sempre che non venga subito cancellato), però la strada è impervia: lo show è apparso pasticciato soprattutto per la formula scelta dei concorrenti tutti insieme sul palco. Pure il conduttore Facchinetti non era in gran forma e anche la giuria sembrava smorta. Cose cui si può porre rimedio: bisogna dare il tempo al pubblico di conoscere i concorrenti.
Ma la domanda è una: perché la Rai ha lasciato andar via uno show che piaceva ai ragazzi e reggeva gli ascolti, per mettercene uno praticamente identico, con lo stesso conduttore, nello stesso studio, ma che fa la metà di audience? Perché - a suo tempo motivarono la scelta i dirigenti - X Factor costava troppo. Ora lo show prodotto da Magnolia debutterà su Skyuno: il 20 ottobre, di giovedì, proprio nella stessa serata del talent di Raidue, con la supergiuria Ventura-Arisa-Elio-Morgan. Chissà se là, sul satellite, la forte spesa sarà ricompensata. Intanto ci si domanda anche se sia stata giusta la scelta tra Star Academy e The Voice: per molte settimane i due talent sono stati in ballottaggio, poi si è deciso per il primo (che costa poco) con l’idea di mandare in onda il secondo (prodotto dalla società Toro, creata da ex autori della Endemol) a primavera. E c’è chi, furbescamente, ieri ha fatto uscire delle agenzie di stampa che raccontano i risultati strabilianti del format all’estero: in Olanda sta superando il 60 per cento di share, in Messico il 50 e in Bulgaria il 53.

Insomma, non è automatico che in Italia avrebbe ottenuto gli stessi eclatanti risultati (i mercati televisivi sono totalmente diversi dal nostro), però una riflessione andrebbe fatta. Intanto stiamo a vedere che fine farà Star Academy.

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