Stazioni (e treni) sotto scorta

Sui convogli in arrivo 80 guardie giurate. Presidi militari alle fermate

Militari nelle stazioni, almeno nelle città capoluogo. Torna alla carica l'assessore a Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Alessandro Sorte, dopo l'ultima violenta aggressione sul treno ai danni di una ragazzina. «Noi come Regione continuiamo a investire sulla sicurezza, ma la risposta la deve dare il Governo. È una richiesta che abbiamo già fatto in passato - ha ricordato - ma sono arrivati un numero sufficiente di militari solo per Milano». Obiettivo dei presidi militari «sradicare l'idea che le stazioni siano terra di nessuno, un luogo dove si può fare tutto».

Da parte sua la Regione ha stanziato 6 milioni di euro per la convenzione con le forze dell'ordine che consente agli agenti di viaggiare gratuitamente, avvertendo il capotreno. «Non sono solo gli utenti le vittime di violenze e aggressioni, ma molto spesso il personale: solo questo week end si sono registrati due episodi» ricorda Cinzia Farisé, ad di Trenord.

Tra gli investimenti per la sicurezza i 2 milioni di euro per le 80 guardie giurate che entreranno in servizio a breve. Bisognerà aspettare il 2019 invece per vedere viaggiare i nuovi convogli dotati di telecamere e geolocalizzazione.

Sicurezza e vandalismi spesso vanno di pari passo:

TreNord spende ogni anno 10 milioni di euro per ripulire i treni, sostituire vetri e sedili spaccati, fare pulizia straordinaria. L'equivalente di un nuovo treno. Un fenomeno, per altro, che ha registrato un aumento del 40%.

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