Steve Carrel buffo seduttore cerca l’attesa «prima volta»

Steve Carrel buffo seduttore cerca l’attesa «prima volta»

Un nuovo astro comico è nato. Si chiama Steve Carell, attore non certo alle prime armi. Classe 1963, si è intravisto di recente in Vita da strega e Melinda e Melinda ma nel suo passato c’è anche molta tv, come il leggendario Saturday Night Live della Nbc. Ora è sceneggiatore, produttore e protagonista di questa commedia, a tratti esilarante, che in Usa ha incassato più di cento milioni di dollari dopo esserne costati «solo» ventisei. 40 anni vergine (un titolo, una trama), racconta appunto di un quarantenne che non è mai andato a letto con una donna. Quando i colleghi lo scoprono, non avrà più pace: dovrà perdere la verginità. Ma la commedia, particolarmente triviale (attenzione quindi ai bambini anche se il film da noi è classificato «per tutti»), lascia posto a una delicata storia romantica che vede l’interessante Catherine Keener fare da nave-scuola all’impacciato Carell.

Più vicino alla comicità di Ben Stiller di Mi presenti i tuoi? che agli adolescenziali American Pie, 40 anni vergine si avvale di una bella, furba, colonna sonora e trova il momento più alto, assolutamente imperdibile, nella parodia finale, in stile Bollywood, di un classico come Hair.

40 ANNI VERGINE (Usa 2005) di Judd Apatow con Steve Carell e Catherine Keener. 115 minuti

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