Il rock e la musica classica si sono lasciati sedurre luna dallaltra più volte. Da questa fusione il rock trae linfa vitale e si fa più «alto» e seducente, la classica si rifà il make up e si sente giovane.
Non nuovo a queste operazioni di alchimia sonora, arriva questa sera a Roma Sting per presentare (alla sala Santa Cecilia dellAuditorium ore 21) Songs from the Labirinth, tributo personale a John Dowland (1563-1626), compositore elisabettiano. Con Sting sul palco il liutista Edin Karamzov.
Lex Police include nellalbum e nel progetto live, alcune brevi letture di una missiva che Dowland scrisse nel 1595 a sir Robert Cecil, Segretario di Stato della regina Elisabetta, offrendo unulteriore introspezione della vita e i tempi di Dowland. Nella serata, per la gioia dei suoi fan, (i biglietti sono tutti esauriti) Sting troverà spazio anche per la rilettura in chiave classica di alcune delle sue canzoni più famose. Già qualche anno fa, Sting si era cimentato con la musica classica, suonando alla chitarra il celeberrimo Preludio per violoncello di Bach, esperienza immortalata anche in uno splendido videoclip diretto da Fabrizio Ferri nel quale, mentre Sting suona, la ballerina Alessandra Ferri lo avvolge con la sua leggiadra danza.
Il mondo del rock e le rockstar, si diceva, non sono nuove alle contaminazioni con la musica classica.
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