Due date in sequenza e di spicco, 2013 e il 2015. La prima segna i 1.700 anni dallEditto di Milano o di Costantino e la seconda è lanno dellExpo. Su entrambe punta il progetto presentato ieri al Politecnico dalla Scuola di Architettura civile. Insieme alla Scuola collabora Italia Nostra, per la realizzazione di un tavolo intorno a cui si potranno trovare anche il Comune, Expo 2015 e il Ministero dei Beni culturali, con il nuovo anno che sta per scattare. Si tratta del «ripescaggio» del palazzo reale, fatto costruire proprio dallimperatore Costantino in città, insieme alla Milano romana. Un «ripescaggio» degno del Titanic, si potrebbe dire, visto che i «relitti» del palazzo esistono, a partire da corso Magenta fino a Carrobbio, ma oggi scompaiono sotto il traffico, un parcheggio, le stratificazioni dei secoli e i danni causati dai bombardamenti dellultima guerra mondiale. E quella reggia è un simbolo, non solo per Milano ma per il mondo, della tolleranza religiosa voluta dallimperatore dOccidente in un Editto ricordato in una lapide della chiesa di San Giorgio al Palazzo. Nome indicativo, appunto.
«Milano ha una storia strana - ha spiegato il professor Angelo Torricelli, preside di Architettura civile -. Per dimensioni non è considerata una metropoli al pari di Roma e Costantinopoli, ma la sua effervescenza lha resa una capitale alla stessa stregua delle altre due. Qui Costantino volle la sua reggia. Il nostro obiettivo è di restituirne i resti».
Una prima parte degli scavi è già visibile, dietro a corso Magenta allaltezza della pasticceria Marchesi. Considerata la forma, si può pensare che lì lImperatore dOccidente avesse il salone di rappresentanza dove, secondo alcuni, lEditto di Milano fu firmato. «Vorremmo dare inizio, partendo da questi scavi, a una passeggiata archeologica sia a cielo aperto sia a una profondità di tre metri. I nostri beni non possono rimanere degli «incidenti archeologici», ma devono diventare segno di una bellezza antica riconoscibile e fruibile». La costruzione di un muro che riprenda le sembianze di quello antico scontornante la sala di rappresentanza, di una passeggiata attraverso un ponte che unisca via Asperto con Santa Maria alla Porta, il rinvenimento di unarea quadrata che si collega ai reperti già visibili, unarea che sotto può presentare gradite sorprese e soprattutto la costituzione di un Orto Botanico, con essenze costantiniane, è la prima fase di unopera che potrebbe iniziare nel 2012, per far emergere i primi risultati nel 2013 e avere degna finitura per Expo 2015.
«Vogliamo rivedere la Milano dellImpero - ha detto lavvocato Marco Parini di Italia Nostra -. Il primo passo è quello di chiudere via Luini al traffico. Poi la dismissione di un palazzo di via Asperto, attuale sede dei Vigili del Fuoco. È necessario prepararci a un 2013 che ricordi come lo spirito di questa città sia stato fondamentale per lanima civile delle religioni. Un 2013 che potrebbe essere coronato da una visita del Santo Padre: ce lo auguriamo. Abbiamo individuato, come una sorta di via Crucis, quattordici siti archeologici che parlano degli spazi romani e dei luoghi dove vissero Costantino, Agostino e Ambrogio».
Illustrato dallarchitetto Luisa Ferro, il progetto costantiniano, come si potrebbe definire, parte da distante, dai tempi della giunta Moratti. Era il 13 settembre 2010 quando venne elaborato il Protocollo dintesa tra il ministero per i Beni e le Attività culturali e il Comune.
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