Roma. «Mi dispiace che in mia assenza, perché impegnato nella prima riunione dell'unità di crisi sull'influenza aviaria, in Consiglio dei ministri, stando a quanto attribuito al sottosegretario Pescante, si sia presa la decisione di convocare un tavolo interministeriale, e sin qui non ci sarebbe nulla di male, aperto addirittura al Coni. Il Coni sta tentando invano di condizionare il mio ministero con una campagna di stampa e, prima di sederci allo stesso tavolo con il Coni, occorre un chiarimento preventivo all'interno del governo». È quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Francesco Storace, dopo le polemiche con il Comitato olimpico nazionale sui controlli antidoping alle prossime Olimpiadi invernali di Torino 2006.
«La tutela della salute è un diritto degli sportivi e un dovere per lo Stato», ha poi spiegato il portavoce del ministro, aggiungendo di aver constatato «non senza imbarazzo che sui quotidiani è stata spiattellata copia di una lettera scritta personalmente da Storace al presidente Petrucci, per informarlo di aver sollecitato gli uffici preposti ad esprimere una valutazione sulle questioni poste dal Coni in merito alla vicenda doping».
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