Questa è la storia del Frank Serpico de noantri, fermato in circostanze oscure (sulle quali indagano due procure) insieme ad alcuni colleghi quandera a un passo dallarresto di narcotrafficanti collegati ai cartelli sudamericani e alle cosche siculocalabresi che hanno piantato le tende sul litorale laziale. È la storia, surreale, dellispettore della Narcotici capitolina, Gaetano Pascale, prepensionato ufficialmente per «inabilità» dalla mattina alla sera dal ministero dellInterno ma che lFbi americana ha ritenuto invece capace dintendere e di volere al punto da affidargli la conduzione di alcuni corsi universitari sullinfiltrazione dei propri uomini nelle organizzazioni criminali, i cosiddetti agenti sotto copertura, undercovered alla Donnie Brasco per intendersi. Insomma, se in Italia lo hanno dichiarato «non abile» al lavoro e gli hanno tolto la pistola (per poi ridargliela un mese dopo, quandera ormai fuori dalla polizia), oltreoceano gli hanno offerto una cattedra dinvestigazione allateneo di Fresno, presso la Alliant International University, anche perché tra i suoi più accesi sostenitori cè proprio il celebre poliziotto anticorruzione del dipartimento di New York, Frank Serpico. Questa di Pascale è una storia che comincia qualche anno fa, e che è ancora lontana dallessere scritta del tutto poiché tra esposti violentissimi e indagini insabbiate, lautorità giudiziaria ancora deve mettere la parola fine.
Ma andiamo con ordine. Gaetano Pascale è da sempre un cagnaccio. Giorno e notte per strada, a caccia di chi smercia lo sballo, sempre al limite tra confidenti e legalità. Come tanti colleghi della Mobile accumula, negli anni, encomi e riconoscimenti da appendere sulla parete. Più degli altri, però, vanta due promozioni per meriti straordinari: un conflitto a fuoco in Brasile, culminato con larresto di sei latitanti mafiosi, e una sparatoria alla periferia della Capitale con quattro rapinatori, due dei quali rimasti sullasfalto. A un certo punto Pascale si ritrova a lavorare su alcuni omicidi di «mala» legati al controllo del mercato degli stupefacenti. Insieme a lui sgobbano poliziotti di Fiumicino poiché più filoni dindagine, vedi le operazioni «Black Rain» e «Anco Marzio», trovano interessanti punti di convergenza. Intercettazioni, pedinamenti, spiate. Due boss vengono localizzati in Sudamerica. La procura di Roma dà carta bianca per andarli a prendere ma inspiegabilmente qualcosa si inceppa. Le indagini su droga e omicidi passano ad altro ufficio, tempo sette mesi e vengono «declassificate» a sfruttamento della prostituzione minorile. Pascale e gli altri protestano. Elaborano relazioni su relazioni. Lallora capo della Polizia, Gianni De Gennaro, è alloscuro di tutto. Chiede spiegazioni per le vie gerarchiche anche perché, nel frattempo, proprio chi indaga finisce indagato. Pascale viene considerato mezzo pazzo e sospeso dal servizio per aver addirittura sparato a un autovelox (solo mesi dopo si appurerà che non era stato lui). Anche i colleghi della sezione investigativa di Fiumicino hanno i loro guai: alcune lettere anonime vengono prese sul serio dai superiori che li mandano sottinchiesta sorvolando su altre vicende che coinvolgono altri poliziotti. Tra le accuse (risultate infondate) anche ammanchi di denaro.
Ma il danno ormai è fatto. Lindagine langue, il Serpico romano allerta il pm che con lui svolge le indagini sul filone Ostia-Costa Rica-Brasile delle anomalie e subito dopo è convocato urgentemente per le visite mediche dal Viminale. Pascale esce a pezzi dal controllo: assolutamente inabile al servizio, con patologie varie, problemi irreversibili. Deve riconsegnare la pistola. Già che cè rimanda indietro anche il distintivo accompagnando il tutto con una lettera in cui chiede il prepensionamento. Quandè fuori dalla polizia, per sfizio, fa domanda per il rilascio del porto darmi. È passato appena un mese, nuova visita: stavolta, linabile diventa abile. Stesso ufficio, diversità di vedute, Pascale ora può utilizzare armi da fuoco. Nel dossier al capo della polizia lispettore fa capire che ormai i giochi sono fatti, che il destino è deciso. Per il ministero dellInterno è pazzo a metà, per gli americani è un cervello raro. Detto, fatto.
gianmarco.chiocci@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.