È strage sulle strade Aci: 15 morti al giorno

Secondo un'indagine dell'Aci il mese in cui si muore di più sulle strade italiane è luglio. L'incidente più frequente è il frontale. In cima alle cause degli scontri automobilistici c'è "il mancato rispetto della segnaletica"

È strage sulle strade 
Aci: 15 morti al giorno

Roma - Una strage consumata quotidianamente su strade e autostrade italiane: 15 morti e 860 feriti al giorno, in media. Nel 2005, anno a cui si riferiscono le ultime stime ufficiali dell’Istat, nel nostro Paese si sono registrati 225.078 incidenti, con 5.426 morti e 313.754 feriti: incidenti, morti e feriti in leggero calo rispetto all’anno precedente (rispettivamente -1,8, -4,7 e -2,7%) anche se il bilancio resta pesante con 617 incidenti nel "giorno medio". Sono alcuni dei dati elaborati e resi noti dall’Aci nel corso del convegno "Le grida del sabato sera. Comunicare rischio o sicurezza?" in corso presso la Biblioteca del Senato. "L’obiettivo fissato dall’Unione europea - spiegano gli organizzatori - ovvero il dimezzamento dei morti entro il 2010, è ancora lontano: per raggiungerlo, l’Italia infatti non dovrebbe superare le 3100 vittime l’anno, pari ad una riduzione del 9% ogni dodici mesi".

Incidenti in crescita a luglio Statisticamente il mese in cui si muore di più sulle strade è luglio (19 al giorno), domenica è il giorno nero, con 1.014 decessi (il 19% del totale), le ore più a rischio quelle tra le 14 e le 17, anche il maggior numero di decessi (1.235) si lamenta di notte, tra la mezzanotte e le 6. Il maggior numero di sinistri (151.349, il 67,2% del totale, con il 31,4% delle vittime) si verifica sulle strade urbane, mentre sulle autostrade gli incidenti sono 14.006 (il 6,2%, con il 10,2% dei morti).

Sempre più frontali La tipologia di incidente più ricorrente è lo scontro frontale-laterale (106.292 casi, con 1.702 morti e 147.227 feriti) seguito dal tamponamento (42.435 sinistri, con 526 morti e 67.712 feriti): la fuoriuscita o lo sbandamento del veicolo determina invece 21.637 incidenti, con 1.061 morti e 27.191 feriti. Tra le cause, si segnalano nell’ordine il mancato rispetto della segnaletica (56.348 incidenti, il 14,4% del totale), guida distratta o andamento indeciso (43.949 incidenti, l’11,2% del totale), velocità non adeguata (35.539 incidenti, il 9,1%) e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (30.680 incidenti, il 7,9%).

Costi sociali Altissimi anche i costi sociali del fenomeno: le stime, sempre per il 2005, parlano di 34.

732 milioni di euro, tra mancata produzione presente e futura di vittime e infortunati (12.158 milioni), danni materiali (11.224), costi amministrativi (5.484), valutazione delle voci di danno alla persona (5.050), costi sanitari (702) e costi giudiziari (114).

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