Brutti ricordi Il fenomeno ha ridestato nella popolazione il ricordo dell'eruzione del 2002, quando un costone di pietra lavica cadde in mare, causando due onde anomale e forti disagi a residenti e turisti. Dopo un sopralluogo in elicottero, il direttore della Protezione Civile Guido Bertolaso, il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi e il presidente onorario della Commissione Grandi Rischi Franco Barberi sono in riunione a Stromboli per una valutazione aggiornata del fenomeno.
Allontanati gli abitanti Da ieri la popolazione è stata invitata ad allontanarsi dalla costa in modo da raggiungere le zone sicure individuate dal piano, e la stessa precauzione è stata adottata anche per gli abitanti delle vicine isole di Panarea e Lipari, si legge sul sito della Protezione Civile.
Monitoraggio La situazione è costantemente monitorata dagli esperti della Protezione Civile e dai ricercatori dell'Ingv e delle Università impegnate nella sorveglianza del vulcano. La Protezione Civile - che dispone di un centro operativo permanente a Stromboli - ha imposto il piano di emergenza precauzionale dopo l'apertura di una frattura sullo stesso fianco del vulcano dal quale nel 2002 fuoriuscirono massicci flussi lavici seguiti da onde anomale. Secondo i primi rilievi sul posto, dove sono attivi i sistemi di rilevamento di Ingv e Protezione Civile, sarebbero cambiati alcuni parametri nell'attività vulcanica per effetto di due colate laviche di scarsa rilevanza, avvenute in due zone disabitate dell'isola e dirette verso il mare.
Il 30 dicembre del 2002 Stromboli eruttò provocando il distaccamento di un costone di pietra lavica di due milioni di metri cubi che causò due onde anomale a distanza di pochi secondi l'una dall'altra, provocando alcuni feriti e molti danni nei due paesi dell'isola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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