Una studentessa di ingegneria, originaria di Gallinaro in provincia di Frosinone (nella foto), è stata presa in ostaggio ieri da un commando armato a Caracas, in Venezuela. Vanessa Farina Riccione, 21 anni, è stata prelevata con la forza da quattro uomini armati, secondo quanto hanno riferito fonti d’informazione locali. La polizia ha comunicato che i sequestratori non si sono ancora messi in contatto con la famiglia della ragazza per avanzare eventuali richieste di riscatto.
Quattro i rapitori Vanessa è stata portata via da quattro uomini armati a volto coperto che hanno fatto irruzione nella casa dei nonni proprio mentre si preparava ad andare all’università. La ragazza è stata caricata su una Chevrolet Optra con targa dello stato di Carabobo. Le forze di sicurezza hanno fatto decine di perquisizioni nelle zone di Ciruma e a Miranda e il commissario Pablo Marcano, che segue le indagini, ha fatto sapere che sul caso è stata mobilitata anche l’intelligence venezuelana. "Siamo disperati" ha detto una familiare di Vanessa al quotidiano Panorama, "non abbiamo avuto ancora alcuna notizia dai sequestratori". I suoi amici hanno raccontato che la ragazza non ha un fidanzato, è vivace e studiosa e ogni mattina esce di buon ora per andare all’università.L’ambasciata italiana a Caracas è al lavoro già da ieri sul sequestro della studentessa. Lo rende noto la Farnesina sottolineando il lavoro svolto "in stretto contatto con le autorità venezuelane". Nel 2008 i sequestri di connazionali in Venezuela sono stati 34, di cui 26 risolti felicemente.
Imprenditore italiano ucciso in Brasile Si chiamava Carmine Sacco, ed è stato ucciso in un agguato con otto colpi di pistola a Belo Horizonte. Lo hanno detto con una telefonata all’Ansa i familiari della vittima. Il cognato dell’uomo, Gino Negro, ha riferito di aver appreso la notizia da un imprenditore italiano amico di Sacco. L’imprenditore - ha raccontato il cognato - che vive a Torino - prima di essere ucciso, è stato attirato con un tranello fuori dal suo stabilimento. L’omicidio è avvenuto ieri intorno alle 18:15 ora locale. Carmine Sacco, che produceva componenti meccaniche e lavorava nel circuito Fiat, era in società con un imprenditore brasiliano dal quale - sempre secondo i familiari - aveva ricevuto minacce a causa di dissapori sorti negli ultimi tempi. Circa un mese fa l’imprenditore italiano aveva denunciato le minacce subite alla polizia locale. L’uomo, in Brasile dal 2001, conviveva con una donna brasiliana dalla quale ha avuto una bambina che ora ha quattro anni e mezzo.
Sono stati due uomini a bordo di una moto a freddare con nove colpi di pistola Carmine Sacco. L’uomo era originario della provincia di Salerno, dov’era nato nel 1959, e lavorava in una ditta nell’hinterland industriale della grande città brasiliana. Secondo la stampa locale, poco prima dell’omicidio si trovava all’interno della ditta, dalla quale è uscito a seguito di una telefonata: subito dopo, fuori dallo stabilimento, è stato ucciso con nove colpi di pistola da due uomini a bordo di una motocicletta. "L’omicidio è avvenuto ieri verso le cinque del pomeriggio", ha detto all’Ansa un funzionario del consolato italiano di Belo Horizonte. "Siamo in contatto con la polizia che sta seguendo il caso. Le indagini sono iniziate qualche ora fa e dovrebbero concludersi fra qualche giorno, per il momento non ci è stato detto niente".
"L’omicidio ha avuto luogo a Betim, dove si trova il grande parco industriale di Belo Horizonte", ha aggiunto il funzionario. Il cadavere dell’imprenditore italiano si trova ora presso l’istituto di medicina legale di Betim.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.