Stupra ragazzina fingendosi amico di famiglia

Aveva conquistato la fiducia dei genitori della tredicenne. S’indaga su altri casi

Bepi Castellaneta

da Lecce

Prima carpiva la fiducia delle famiglie, sbandierava la facciata di persona perbene e corretta, al di sopra di ogni sospetto; poi, una volta riuscito a spacciarsi come uno di cui ci si poteva fidare, avvicinava le ragazzine, inviava messaggi con il telefono cellulare, raccontava di presunti problemi sentimentali: secondo quanto emerso dalle indagini, era questo lo squallido copione criminale pianificato nei minimi dettagli da un meccanico di 27 anni, Sandro Castriota, arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale su una minorenne. Ma gli accertamenti non sono conclusi: gli investigatori, infatti, ritengono che nella vicenda siano rimaste coinvolte altre adolescenti. Un sospetto avvalorato dalle dichiarazioni del ventisettenne, il quale più volte si sarebbe vantato con i suoi colleghi di officina.
Il meccanico è stato smascherato in seguito alla denuncia dei genitori di una tredicenne, violentata dopo un giro in macchina. L’uomo – è venuto fuori dall’inchiesta avviata dalla procura di Lecce - ormai era riuscito a conquistarsi il ruolo di amico di famiglia: una messinscena che gli ha consentito di non destare sospetti per circa un anno. Poi il padre e la madre della ragazzina hanno notato che la figlia aveva un comportamento anomalo. E dopo molte insistenze sono riusciti a scoprire quella drammatica storia. È scattata la denuncia, sono cominciati gli accertamenti della polizia. E nel giro di poco tempo sono arrivati i riscontri: il meccanico in diverse occasioni si sarebbe vantato con i suoi colleghi; inoltre si è rivelato importante per l’inchiesta anche l’esame dei tabulati telefonici. Gli agenti hanno scoperto che proprio attraverso i messaggi sms inviati con i cellulari il ventisettenne era entrato in contatto con diverse ragazzine, tutte di età inferiore ai 14 anni. Ma questi episodi – spiega la polizia – si sarebbero conclusi con delle avances.
Per il momento l’unico caso di violenza accertato è quello sulla tredicenne che alla fine ha parlato con i genitori. La polizia ha ricostruito quanto accaduto. Dopo aver stretto amicizia con il padre e la madre, Castriota avrebbe cominciato a inviare messaggi all’adolescente: raccontava di sentirsi infelice, di avere un cattivo rapporto con la sua fidanzata. La ragazzina non ha mai sospettato nulla. Al contrario, spiegano gli investigatori, si sentiva orgogliosa per essere stata scelta come confidente. La vicenda è andata avanti per parecchio tempo: con il passare delle settimane il contenuto dei messaggi è cambiato, l’uomo ha cominciato a rivolgere complimenti sempre più galanti, fino ad arrivare a vere e proprie proposte.

Il ventisettenne – sempre secondo la ricostruzione degli investigatori - ha invitato la tredicenne a fare un giro in macchina, l’ha condotta in un luogo isolato e l’ha violentata. In seguito la ragazzina ha assunto un atteggiamento strano, che non è sfuggito ai genitori. Alla fine è venuta fuori quella squallida storia di pedofilia ed è scattato l’arresto.

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