Cè più di un mistero nella morte di Stefano Ferri, idraulico genovese di 38 anni, dilaniato dalle eliche di unimbarcazione mentre si era immerso a pescare al largo di Molinetti a Recco. Il magistrato che coordina linchiesta, Giovanni Arena, ha ordinato ieri il sequestro di quattro gommoni che sono stati individuati dalle forze dellordine che stanno svolgendo le indagini per arrivare a scoprire i responsabili dellinvestimento in mare. Non è sicuro che gli occupanti del motoscafo che ha investito il pescatore dilettante, titolare anche di un bar, sposato e papà di una bimba di appena due anni, si siano resi conto di quanto è accaduto. Se invece così fosse si profilerebbe, come prospettato dal pm Arena anche lomissione di soccorso. Ma, come dicevamo, sono molti ancora i lati oscuri della vicenda che ha straziato una famiglia molto unita.
Ieri, nel centro storico in via dei Giustiniani, sulla saracinesca del bar di Stefano, campeggiava un cartello giallo con la scritta: «Lo conoscevamo tutti. Una barca lha ammazzato. Costituisciti. Io non ti perdono». Ad affiggerlo è stato il cognato di Stefano, fratello della moglie Monica, Cristian Ceccantini, che sotto la scritta (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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