Sul canale DeASuper

Premesso: non è un programma che insegna alle bambine a vestirsi alla moda. Né tantomeno che le invoglia a svaligiare gli outlet o ad acquistare capi di marca. Altrimenti non ne varrebbe nemmeno la pena parlarne. Invece Camilla store, la nuova trasmissione che comincia venerdì all 21 su DeASuper, merita attenzione perché non si basa su modelli commerciali, ma sul rispetto delle problematiche delle ragazzine che si trovano in una fase molto delicata della crescita e che hanno una gran voglia di esprimersi, anche - ma non solo - attraverso il look. Il programma è infatti indirizzato alle tween, alle otto-dodicenni nel guado tra non essere più bambine e non ancora adolescenti, cui del resto (allargandosi anche ai maschietti) è rivolto tutto il canale. DeASuper è infatti la rete del gruppo De Agostini, in onda da settembre sulla piattaforma satellitare (al numero 625), che come dice il direttore Massimo Bruno «offre ai ragazzi modelli raggiungibili attraverso strumenti e consigli per vivere la vita di tutti i giorni».
Camilla Store (il nome è quello della gatta mascotte) è la prima produzione originale del canale, finora realizzato con prodotti di acquisto. In dieci puntate offre alle ragazzine la possibilità di costruire il proprio stile, seguendo il concetto: «Fai vedere di che stoffa sei». In sostanza, non si prende una bambina e la si porta in un negozio per vestirla alla moda, ma attraverso un piccolo studio della sua personalità si realizzano vestiti tagliando e cucendo assieme a lei. A guidare le ragazzine una giovane studentessa di moda, al debutto come presentatrice, che sembra nata apposta per questo lavoro: Fiore Manni, fashion designer originale, colorata, divertente, sempre addobbata con curiosi vestiti ispirati a qualsiasi epoca e stile. «Il mio compito - racconta Fiore - è aiutare le ragazzine a esprimersi. A quell’età provano vergogna, cercano conferme, sentono moltissimo il problema di cosa indossare e come. Io cerco di aiutarle a creare indumenti che rispecchiano la loro personalità. In ogni puntata, una bambina si racconta e sulla base dei gusti si va anche a comprare qualcosa, magari nei mercatini, ma soprattutto si va in giro per trarre ispirazione, dai fiori o dalle vetrate o da qualsiasi oggetto. Però non mostriamo mai la bambina mentre acquista qualcosa». Insomma, ormai la Tv, nel bene o nel male, si sostituisce alle madri e ai padri. Ci sono programmi che insegnano qualsiasi cosa, dal cucinare al comprare mobili ad accudire i bambini.

«Però noi seguiamo una filosofia differente - spiega Massimo Bruno - non ci vogliamo sostituire, semmai dare un valore aggiunto, arrivare là dove i genitori non sono esperti». Il programma è multiplatform, cioè oltre che in Tv, si può seguire anche sul web (e condividere idee e commenti) come è d’obbligo per tutti i ragazzi di oggi.

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