Il supermercato quasi-notturno che non rispetta gli orari

Malessere Urbano. Alla Stazione Cetrale di Milano il magazzino della Dufry indica le 22 come orario di chiusura, ma vieta l'ingresso ai clienti un quarto d'ora prima

Hanno qualche valore gli orari dei negozi esposti al pubblico? Sono o non sono un impegno da mantenere? La domanda, rivolta ai Vigili urbani, ha una riposta netta: gli orari vanno rispettati. Ma c'è un ma: la segnalazione va fatta nel momento esatto del rilievo, se no rischia di finire in cavalleria. In altre parole: l'infrazione va colta in flagranza. Il motivo del quesito viene da un caso reale di «malessere urbano»: il supermercato della Stazione centrale - gestito da Dufry Italia - porta come orario 7-22, ma chiude dieci, quindici minuti prima. Quello constatato l'altra sera non era un caso isolato, e il drappello di persone vocianti che segnalavano al guardiano l'inadempienza d'orario non doveva essere una novità. Interpellati, alla Dufry cadono dalle nuvole: magari sarà stato un disguido. Ma, a pensar male, le cose vanno così: si chiude un quarto d'ora prima, tanto in un quarto d'ora i vigili non arriveranno mai! Eppure basterebbe segnare sull'orario 21.

45, anzichè 22, e tutto sarebbe a posto: anche il rispetto per tanti cittadini che magari vengono da lontano, visto che il supermercato della Centrale è quello che chiude più tardi in tutta Milano. Quasi una «responsabilità sociale» che non può essere trasformata in una presa in giro.

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