Una sveglia elettronica avverte che il malato è in pericolo di vita

Gianni Mozzo

Un nuovo dispositivo cardiaco chiamato «Concerto» avvisa il paziente che ci sono netti segnali di peggioramento del suo scompenso e permette al medico un intervento salva-vita molto tempestivo. Questa nuova conquista tecnologica è disponibile, per il momento, in due ospedali italiani: al Fatebenefratelli di Roma e all’ospedale di Saronno. In ciascuno di questi ospedali il defibrillatore che resincronizza il cuore è già stato impiantato su pazienti affetti da scompenso cardiaco. Come spiega il professor Puglisi, primario di cardiologia al Fatebenefratelli di Roma, «il dispositivo Concerto permette di rilevare con esattezza situazioni potenzialmente pericolose come fibrillazione atriale, accumulo di liquidi in sede toracica e di invitare in conseguenza il malato a convocare d’urgenza il proprio medico (attraverso un monitor esterno) per trovare un rimedio al peggioramento in atto. Il dispositivo in parola permette di ridurre il numero di pazienti scompensati negli ospedali.
«Il nuovo sistema permette un più attento controllo sullo stato del paziente e allo stesso tempo meno ricoveri. In fase clinica possiamo intervenire in anticipo su alcune complicanze tipiche dello scompenso come l'edema polmonare, riuscendo a contrastare eventuali peggioramenti che abbassano ulteriormente la qualità della vita dei pazienti» dichiara il dottor Nassiacos, primario di Cardiologia all’ospedale di Saronno.
I pazienti cardiopatici impiantati ricevono automaticamente una segnalazione visiva su di un monitor domiciliare, grande come una radio-sveglia e chiamato Patient-Look. Se questa vera e propria «radio-sveglia del cuore» rileva una situazione di pericolo, indicata con semplici segnali luminosi, permette al paziente ed al medico di intervenire.

Inoltre, il paziente può anche avviare manualmente un autocontrollo per visualizzare lo stato della propria malattia e ricevere una segnalazione visiva in caso di un'eventuale situazione di pericolo. Lo scompenso cardiaco uccide, soltanto in Italia, centomila persone l’anno ed è in forte crescita.

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