LondraSapevano ogni cosa, naturalmente. Dalle ultime notizie pubblicate ieri sui giornali britannici è definitivamente emerso che i dirigenti di News of the World erano a conoscenza della prassi delle intercettazioni illegali. Anzi, sembra che queste ultime siano state oggetto costante delle loro riunioni di redazione. A dirlo, senza paura di venir smentito, è stato ben quattro anni fa Clive Goodman, ex corrispondente reale condannato nel 2007 per aver spiato alcune comunicazioni di Clarence House, in una lettera scritta all'allora direttore delle risorse umane Daniel Cloke, lettera che ora è in possesso della commissione parlamentare che ha aperto un'inchiesta sul caso.
Nel documento Goodman afferma che il direttore dell'epoca Andy Coulson - poi diventato direttore delle comunicazioni del primo ministro David Cameron - era al corrente di quanto avveniva, anzi era stato il diretto mandante dell'operazione. Oltre a Coulson tutta la dirigenza, compreso il figlio di Rupert Murdoch, James, sapeva. Sarebbe stato proprio per ottenere il suo silenzio che Coulson avrebbe promesso a Goodman una buonuscita di 243mila sterline e un lavoro sempre nel gruppo di News International una volta che questi fosse uscito di prigione.
La commissione parlamentare è venuta in possesso di due versioni della lettera. La prima, completamente censurata e priva dei riferimenti ai giornalisti e ai dirigenti coinvolti, era stata consegnata alla commissione direttamente da News International. L'altra, ben più completa e compromettente, proviene dallo studio legale Harbottle & Lewis. La lettera di Goodman costituisce una prova fondamentale in questo caso, la classica smoking gun come la chiamava giustamente ieri il quotidiano The Independent, il documento che mette in guai grossi sia James Murdoch sia i dirigenti più alti in grado come il direttore delle risorse umane Daniel Cloke, i legali del gruppo Tom Crone e Jonathan Chapman oltre ad Andy Coulson e Colin Myler, ex resposabile di News of the World dal 2007 fino alla sua repentina chiusura.
Crone, Cloke, Chapman e Myler sono stati richiamati a testimoniare il 6 settembre prossimo proprio alla luce di questa nuova prova, «la piu' significativa emersa fino ad ora» come ha dichiarato ieri Tom Watson, un membro della commissione parlamentare. «Questa è la copertura più grossa che io abbia mai visto in vita mia - ha aggiunto sconcertato Watson - fa a pezzi tutta la difesa di News International. Subito dopo la diffusione della notizia la proprietà che fa capo a Murdoch ha dovuto ammettere in una nota stampa «la gravità del materiale reso noto alla polizia e al Parlamento», garantendo nel contempo la piena collaborazione della proprietà con tutte le autorità di rilievo.
Ma la prova che Coulson sapeva tutto rischia di mettere nuovamente in imbarazzo il premier Cameron, che il mese scorso aveva promesso al Paese delle scuse ufficiali se fosse emersa la colpevolezza del suo ex direttore alla comunicazione. Che sia giunto il momento di presentarle queste scuse?
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