Talk e cantautori Vince il «live» di Fossati e Fazio

C’è la versione chic milanese (Bignardi), c’è quella romana targata Ambra Jovinelli (Dandini) e c’è la formula speziata gay (Chiambretti). Da ultima, l’altra sera è arrivata quella perbene di Fabio Fazio che ospitava Ivano Fossati (Speciale Che tempo che fa, Raitre, ore 21,05). Come la si metta, sempre di talk show virati sullo spettacolo si tratta, che fanno perno sulla «musica che sta cambiando» o «che gira intorno». Ma come la si metta, si resta sempre tra il 5 e il 6 per cento, decimale più decimale meno. Il più sfortunato è stato proprio Fossati, arrivato dopo Jovanotti a Le Invasioni, Tiziano Ferro a The Show Must Go Off e la disputa tra i fan di Vasco e Ligabue di scena da Chiambretti. Un paio di mesi fa, Fossati aveva annunciato proprio da Fazio il suo ultimo tour e la prosecuzione come autore di testi per conto terzi. Quella di lunedì, dunque, si presentava come una sorta di serata di congedo dell’autore genovese e il pericolo di scivolare nella rievocazione nostalgica o nella retorica di «quando eravamo giovani noi» c’era tutto. Invece, con l’eccezione di un passaggio sulla «Genova operaia, quella degli anni ’70 che conoscevo bene», è stata una serata di musica, un concerto live impreziosito dalla versione carioca di La mia banda suona il rock di Laura Pausini in collegamento da Copacabana.

E da alcune delle più struggenti canzoni di Ivano in duetto con Zucchero (L’amore fa) e Fiorella Mannoia (I treni a vapore). Senza che i pochi dialoghi sfociassero mai nell’autocompiacimento visto in altre occasioni. Per raccontare la storia di una persona bastano le sue canzoni.

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