Claudia Passa
Ha accuratamente evitato qualsiasi riferimento documentale. Non ha specificato cosa labbia spinto a pronunciarsi. Tantomeno ha menzionato gli articoli del Giornale. Qualcosa, però, devessere accaduto se ieri allora di pranzo Walter Veltroni ha deciso di intervenire nel derby Roma-Fiumicino per il controllo della task force congiunta contro i taxi abusivi in aeroporto.
«Abbiamo mandato i nostri vigili urbani allaeroporto Leonardo da Vinci in base a un accordo con il Comune di Fiumicino volto a contrastare il fenomeno dei tassisti abusivi afferma il primo cittadino . È evidente che gli agenti della nostra Polizia municipale non possono essere sottoposti gerarchicamente a un comando estraneo, così come chiede invece il sindaco di Fiumicino. È necessario pertanto che si trovi tra i vigili dei due Comuni un coordinamento che tenga conto delle rispettive prerogative e gerarchie».
A dar fuoco alle polveri, nei giorni scorsi, era stato il sindaco di Fiumicino Mario Canapini che, messo di fronte alla richiesta (da lui giudicata inapplicabile) di un coordinamento congiunto dellattività, aveva scritto al comandante interinale dei vigili capitolini Giovanni Catanzaro, invitandolo a sospendere linvio di agenti. A dar man forte a Canapini, un accordo sottoscritto il 22 giugno da due funzionari della Polizia municipale di Roma (e, a quanto risulta, mai ufficialmente disconosciuto né dal comando del Corpo né dal Campidoglio), che attribuiva ai caschi bianchi di Fiumicino il coordinamento degli agenti, compresi i 18 vigili del Git inviati in trasferta ogni giorno dalla Capitale. Se Alessandro Marchetti (Sulpm) invoca un protocollo per un coordinamento paritetico che sottragga i lavoratori al dubbio su chi debba dare gli ordini, a nessuno sfugge quanto la partita sia scottante, anche perché va a inserirsi nella corsa alla guida dei pizzardoni capitolini, che vede proprio lattuale comandante a interim fra i possibili aspiranti. Ma cè di più. In queste ore, infatti, si è appreso di un carteggio ulteriore, significativo per la ricostruzione del casus belli. Il 12 luglio Catanzaro scrive al capo dei vigili di Fiumicino Antonio Baroncini: «(...) confermandosi il progetto di servizi fissato in data 22 giugno con la signoria vostra (...) si dispone limmediata e integrale attuazione del progetto stesso». Il riferimento, piuttosto chiaro, sembra essere allaccordo sottoscritto dai due funzionari che lasciava alla Municipale di Fiumicino il coordinamento dellattività. Accordo di cui, dunque, proprio Catanzaro avrebbe disposto limmediata e integrale attuazione. Poco più avanti, però, il comandante interinale specifica che il personale sarebbe stato inviato quotidianamente in missione (mentre laccordo di giugno prevedeva il comando degli agenti presso il Corpo di Fiumicino), e assicura al suo interlocutore che «lesito dellattività di repressione degli illeciti riscontrati nella fase di controllo sarà prontamente trasmesso alla S.V. per doverosa conoscenza e per leventuale prosieguo di legge». A chiarire il senso di questa affermazione è il comandante del Git Carlo Buttarelli, che il 13 luglio, scrivendo alla Squadra vetture, parla di piena autonomia operativa degli agenti in missione, senza vincoli di subordinazione gerarchica rispetto ad altri corpi di Polizia locale. A confermare tale autonomia, secondo Buttarelli, sarebbe proprio la rassicurazione di Catanzaro a Baroncini che ogni esito dellattività di controllo da parte dei vigili romani gli sarebbe stato comunicato. Resta da chiarire allora il significato dellintegrale attuazione disposta dal comandante interinale rispetto allaccordo del 22 giugno.
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