Tassisti abusivi, una lotta piena di ostacoli

Roberto Filibeck

Mentre i tassisti continuano a essere spaccati su due fronti, tra quelli per la linea dura (in primis il 3570 e l’Ugl), in guerra contro Veltroni che, fra le altre cose, ha sancito il piano di rilascio di 2.300 nuove licenze in tre anni, dall’altra parte quello dei moderati (Unica Taxi della Cgil, Cna e Samarcanda), più disposti a dialogare col Campidoglio, nel bel mezzo c’è l’aeroporto di Fiumicino che nel giro di un mese rischia di piombare nel caos. Con i furbi e gli abusivi che la fanno da padroni. Fra poco più di 30 giorni, scadrà, infatti, il mandato che da giugno ha consentito i 18 vigili inviati dal Gruppo intervento traffico di Roma, coordinati da Carlo Buttarelli di reprimere il ben noto fenomeno degli abusivi e dei conducenti di auto bianche che non rispettano le regole. Suddivisi per squadre composte da sei unità operanti in tre turni giornalieri, questi uomini in borghese sono riusciti a far diminuire notevolmente il fenomeno dell’abusivismo e a far migliorare il servizio delle corse, soprattutto nei moli B e C, in genere pullulanti di vecchie «volpi» a caccia di turisti da truffare. Questo grazie anche al fatto che gli agenti del Git stanno applicando alla lettera il codice della navigazione al posto di quello della strada per le infrazioni rilevate nell’area aeroportuale. Con il risultato che mentre le sanzioni comminate dai vigili di Fiumicino sono 103 euro, quelle stilate dal Git lievitano a 2066 euro. Un deterrente che peraltro sembra funzionare, visto che il numero di infrazioni, pur essendo ancora elevato, è un’inezia se messo a confronto con quello delle multe compilate lo scorso anno. Qualche esempio? In pochi mesi sono già lievitati a quota 500 gli accertamenti di violazioni stilate nei confronti di tassisti e noleggiatori scoperti in flagrante mentre commettevano irregolarità (richieste di tariffe elevate, oppure con clienti a bordo nonostante avessero terminato il turno di servizio eccetera); più di 150 gli abusivi sorpresi mentre si procacciavano clienti. Insomma c’è veramente di tutto.
Uno dei problemi più recenti lo racconta al Giornale direttamente un coordinatore del Git, da mesi impegnato a Fiumicino nella lotta agli abusivi. «Il fatto che le cose siano migliorate lo si può vedere anche da come sta funzionando il servizio dei taxi che dal Polmone si recano fino agli stalli, in aeroporto, - sostiene l’agente del Git - le corse giornaliere dei taxi sono aumentate da 600 a 900 e questo significa migliorare il servizio all’utenza. Però non riusciamo a svolgere bene il servizio di controllo dei taxi per alcune assurdità burocratiche».

Come questa: «Vorremmo accedere alla sala controllo della Prosegur, la società incaricata che gestisce il Polmone dei taxi in aeroporto - spiega l’investigatore - dove ci sono i monitor collegati con le telecamere; ci consentirebbero di effettuare un ulteriore controllo di quanti commettono le irregolarità, ma non ci permettono di accedere in quella stanza perché si trova nell’area “sterile” dell’aeroporto - prosegue -. Per entrarci occorre avere un tesserino, che la Direzione circoscrizionale aeroportuale non intende rilasciarci perché siamo armati: ridicolo».

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