Fumata nera per il nuovo sovrintendente del Teatro dellOpera. Lultimo incontro tra Francesco Ernani e il sindaco Gianni Alemanno (che come primo cittadino presiede la Fondazione dellente lirico) è saltato. Sarebbe dovuto servire per chiarire e per ricomporre una disputa sulle reali cifre del disavanzo che impedirebbero agli amministratori che gestiscono il Costanzi di licenziare il bilancio previsionale per il 2009.
Ernani, visti i dissapori sempre meno latenti con i vertici del Campidoglio e allinterno stesso dellente lirico, in data 7 febbraio aveva mandato ai componenti del consiglio di amministrazione una lettera in cui metteva nero su bianco la sua disponibilità per un veloce cambio al vertice dellOpera.
Il motivo principale della sua intenzione di gettare la spugna è stato il taglio dei finanziamenti previsti dal Fus (fondo unico per lo spettacolo) che impedirebbe alla struttura da lui gestita di chiudere il bilancio in pareggio. Il sindaco, però, vuole vederci chiaro e convoca il sovrintendente. Del primo (e per ora unico) incontro tra i due, avvenuto il 18 febbraio scorso, non trapela altro che commenti di circostanza.
Ieri, intanto, il sindaco ha indirizzato al ministro per i Beni culturali Sandro Bondi una missiva nella quale chiede non solo lumi sulla situazione ma anche un impegno diretto dello stesso dicastero per risolvere la situazione dellOpera che, altrimenti, «si avvia verso il commissariamento». «I problemi - spiega il sindaco interpellato proprio sulla situazione dellOpera - derivano solo in minima parte dal taglio del Fus. Se si tornasse allo stesso bilancio del Fus dello scorso anno avremmo ancora uno squilibrio di più di 8 milioni di euro. Un problema molto serio su cui il ministero ci deve dire come agire».
Nel suo comunicato del 17 febbraio scorso nel quale annunciava lincontro con il sindaco, Ernani sottolineava che il bilancio previsionale del Teatro dellOpera per lanno in corso «non presenta un ammanco bensì un deficit previsionale parziale pari alle somme cancellate dal Fus».
Nella sua lettera a Bondi, parlando del deficit, Alemanno puntualizza: «Si è potuto appurare seppur informalmente che la perdita sarebbe in realtà maggiore di circa tre milioni di euro, attestandosi pertanto a oltre 8 milioni perché sembrerebbero essere stati inizialmente omessi i contributi sulle prestazioni artistiche». In buona sostanza il braccio di ferro tra sovrintendente e sindaco si basa sulla più classica delle «guerre di cifre».
Ma non è soltanto un problema di virtuosa amministrazione (quella che Ernani rivendica, e quella che Alemanno si auspica). Da più parti si chiede al sindaco di difendere Ernani (prima tra tutti a difendere il sovrintendente dimissionario è Franco Zeffirelli) per le sue capacità.
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