Tecnologia e creatività: ecco i Momix

Tecnologia e creatività: ecco i Momix

Una sfilata di centauri, danzatrici-girasole, e api guerriere incastonate tra rocce, conchiglie, alberi, raggi solari e temporali d’agosto. Donne che si dissetano sotto campanule grondanti rugiada, uomini corallo immersi nel blu evanescente, leggiadri piumini purpurei che scivolano sul palco come polline fluttuante. Invenzioni mutuate dalla natura, e danzate da artisti-acrobati, per raccontare una guerra tra costruttori e distruttori: conflitto innescato dall’inquinamento che minaccia il nostro pianeta. È il potere lussureggiante di un’immaginazione senza limiti a dominare in Bothanica, l’ultimo affascinante lavoro targato Moses Pendleton che con i suoi prodigiosi Momix debutta al teatro Olimpico stasera, fino al 28 febbraio. Lo spettacolo è un trionfale affresco sulle evoluzioni biologiche in cui la natura, madre meravigliosa e affascinante, è minacciata dall’azione irragionevole dell’uomo. Un messaggio «verde» che Pendleton, da quasi quarant’anni (cioè dai tempi della sua militanza nella compagnia dei Pilobolus) diffonde a livello visivo, e riconferma nel suo ultimo spettacolo-manifesto.
Bothanica, un work in progress carico di seduzioni e curiosità per quel mondo che tutti siamo chiamati a preservare. «Ho concepito lo spettacolo come una metamorfosi, con i corpi dei danzatori che si trasformano in alberi, pietre, api, rocce. Per realizzarlo mi sono ispirato alla sinfonia delle Quattro stagioni di Vivaldi» confessa Pendleton adducendo come ulteriore matrice poetica, la sensibile penna di Pablo Neruda che lo ispira da sempre. Complici i costumi, realizzati con tessuti magici in grado di gonfiarsi, per trasformarsi da vivide conchiglie in sgargianti iris, Bothanica è uno spettacolo che mescola la tecnologia alla creatività. Luci e scenografie concorrono a vivificare le illusioni che rapiscono i sensi dello spettatore, letteralmente, infrangendo le barriere tra realtà e immaginazione. Lo spettacolo si divide in due parti «Winter spring» e «Summer fall» capitoli che oltre a identificare il ciclo delle stagioni individuano il climax del ciclo naturale, dallo slancio dell’inverno alla caduta dell’estate. Una metamorfosi concettuale e fisica, un viaggio tempestato di illusioni ottiche, un innesto tra fantasia e natura dove la modern dance americana si sviluppa su una colonna sonora che spazia da un classico di Vivaldi alla world music di Peter Gabriel, mescolandosi a 35 fonti sonore naturali recuperate nei boschi, dallo sciabordio delle acque al canto degli uccelli. Nel mondo affascinante di Moses Pendleton, geniale inventore dei Momix, dove uomo e natura dialogano in armonia frequenza, non esiste alcun «anello mancante». «Questa è la nostra essenza - afferma il coreografo hippie dal talento visionario - si vede un fiore in un uccello, un essere umano in una roccia, una donna in un uomo. Bisogna usare la fantasia, stimolare la creatività. Nei nostri spettacoli i Momix cercano di provocare quella che io chiamo optical confusion: un modo per eccitare i nervi del cervello».
Bothanica ha debuttato in prima mondiale nel febbraio 2009 a Bologna, registrando il tutto esaurito nei teatri di New York, Santiago del Cile e Madrid, e nei principali festival italiani. Firmano la regia il Moses Pendleton e Cynthia Quinn.

In occasione dello spettacolo al teatro Olimpico, per festeggiare la collaborazione trentennale tra i Momix e l’accademia Filarmonica Romana, nel foyer sarà allestita una mostra di Pendleton a tema naturalistico. Previsti anche incontri aperti al pubblico, il 4 e 5 febbraio a Tor Vergata e al Tempio di Adriano.

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