È stato violato Tor, il sistema più noto per navigare su internet in modo anonimo e addentrarsi nei meandri del cosiddetto "deep web" senza lasciare traccia alcuna.
A bucare i sistemi dell'azienda Usa sono stati gli hacker di We are Segment, piccola azienda di cybersicurezza italiana, che - come racconta a Repubblica l'ad Filippo Cavallarin, ha scoperto una falla nella rete: semplificando, era possibile risalire all'identità degli utenti che utilizzavano Tor sui sistemi operativi MacOs o Linux.
La falla è stata subito segnalata allo staff dell'azienda californiana che ha risolto il problema prima ancora che la notizia venisse diffuso. "La compromissione dell'anonimato è un problema da non sottovalutare assolutamente nella rete Tor", spiega Cavallarin, "Infatti espone ad altissimo rischio tutti coloro che affidano a Tor la loro identità ed in alcuni casi, può anche costare loro la vita. Basti pensare a quanti giornalisti, grazie a questo strumento, eludono le censure governative per esercitare il loro diritto alla libertà di parola".
Il sistema, creato in ambito militare per proteggere le comunicazioni dei servizi segrete, è diventato pian piano
punto di riferimento di chi - per fini leciti o illeciti - preferisce non far sapere cosa fa e quali siti frequenta sul web (magari in Paesi ad alto tasso di censura) o consultare portali "sconosciuti" ai motori di ricerca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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