da Milano
«Colloquio costruttivo»: così il commissario Ue al commercio, Peter Mandelson, ha definito lincontro avuto ieri a Bruxelles sul contenzioso del tessile cinese con il negoziatore speciale di Pechino per il settore, il viceministro Gao Hucheng. «La riunione è durata unora, il tono dellincontro è stato costruttivo», ha precisato in una breve nota Mandelson, sottolineando che «i colloqui proseguono».
Lintesa, dunque, non è stata raggiunta subito. Difficile daltra parte ipotizzare una soluzione immediata per una questione spinosa come quella dellinvasione dei prodotti tessili made in China dopo la fine, avvenuta nello scorso dicembre, del periodo delle importazioni contingentate. Bruxelles ha voluto affrontare il problema con lo strumento del negoziato, nel tentativo di convincere il governo cinese ad adottare misure tese a limitare lexport. Gli Stati Uniti, al contrario, hanno deciso di imporre dazi doganali su alcuni prodotti tessili cinesi, in particolare t-shirt e biancheria intima.
Pur scegliendo la strada del dialogo, lEuropa ha comunque messo in atto alcune contromisure nel caso i negoziati dovessero fallire. Lunedì scorso, dal Comitato tessile Ue è infatti arrivato il via libera alla proposta avanzata da Mandelson di introdurre provvedimenti durgenza contro prodotti come le magliette di cotone e i filati di lino. In caso di risposta negativa da parte della Cina, Bruxelles potrebbe reintrodurre dei contingenti allimport. La decisione del Comitato tessile, che molto probabilmente sarà fatta propria oggi dal collegio dei commissari, rappresenta un passo in avanti nella direzione richiesta dallItalia e dagli altri Paesi «amici del tessile» che chiedono risposte più rapide e incisive nei confronti di Pechino.
Mandelson ha più volte ripetuto - per esempio anche allinizio della settimana, in unaudizione allEuroparlamento - che nelle azioni anti Cina starà molto attento a non infrangere le regole fissate dallOrganizzazione mondiale del commercio.