da Macerata
Forse la riesumazione di Cleopatra - la più nota fra le opere dellormai dimenticato operista Lauro Rossi - non farà gridare al capolavoro ritrovato. Di certo, lallestimento offerto al Macerata Opera festival venerdì sera è stato degno dun capolavoro assoluto, ottenendo il successo conseguente. E tutto solo in virtù di due nomi. Dimitra Theodossiou, e Pier Luigi Pizzi: sbalorditiva interprete e infallibile regista.
La storia è quella che conoscono tutti: amori e tradimenti fra la regina dEgitto e il comandante romano. Un melodrammone ponderoso ma agile, montato in salsa «grand-opéra» con inattesa leggerezza, perizia strumentale e scarsa incisività melodica. Ma quel che strappa autentiche ovazioni al pubblico è la superlativa prova della protagonista: una Cleopatra con caschetto di capelli neri alla Louise Brooks, potente, espressiva, capace di sfoderare note alte da brivido. La Theodossiou rifulge da par suo allinterno di un allestimento firmato Pizzi esemplare per asciuttezza e fascino: la sontuosità eclatante del «grand-opéra» è infatti - per paradosso - sublimata da una essenzialità magistrale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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