Thriller anni Settanta, Alberto Lupo e Paolo Stoppa in dvd

Quindici milioni di spettatori. Oggi ci vogliono tre puntate del «Grande fratello» o dieci di «Porta a porta». Ieri li convogliavano davanti al video i grandi sceneggiati. Negli anni Settanta furoreggiò una serie di fiction, chiedendo scusa per l’abusato neologismo più adatto ai vari, deprimenti «Carabinieri», gialle di eccellente livello. «Il segno del comando», diretto da Daniele D’Anza, è rimasto un mito nel suo genere. Ovvero il mistery con ascendenze paranormali. La storia ruota intorno a un docente inglese, giunto a Roma per una conferenza su Byron. In via Margutta numero 33, dove abita il pittore Marco Tagliaferri, incontra la modella preferita dell’artista, la malinconica Lucia. Peccato che entrambi siano defunti da cent’anni. Detto così sembra una boiata, invece è un piccolo capolavoro di suspense alla presenza di un cast stellare: Ugo Pagliai, Carla Gravina, Rossella Falk, Massimo Girotti, Franco Volpi. Rinnovando la fruttuosa collaborazione, Rai Trade e Fabbri Editori, partendo proprio da «Il segno del comando» ripropongono in dvd l’intera collana degli sceneggiati del mistero. Un patrimonio custodito nelle Teche Rai, rimesso in circolo dopo il restauro. Ogni opera è divisa in due parti, con doppia uscita, composte da un dvd e da un fascicolo di accompagnamento.
Il secondo sceneggiato ad arrivare in edicola è stato «A come Andromeda», ai confini della fantascienza, con Luigi Vannucchi, Paola Pitagora, Tino Carraro.

Quindi, con cadenza settimanale, tra gli altri, «Giocando a golf una mattina», con Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice e Vannucchi; «L’amaro caso della baronessa di Carini», con Adolfo Celi, Paolo Stoppa e Pagliai; «Un certo Harry Brent», con Alberto Lupo e Roberto Herlitzka; fino al terribile «Il giudice e il suo boia», con Stoppa, Pagliai e Volpi. Con molta merce d’autore, da Hawthorne a Dürrenmatt. Buono spavento a tutti.

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