da Washington
In America è la storia sportiva dellanno. Sembra uscita da una sceneggiatura hollywoodiana e, invece, è figlia dello sport, delle follie dello sport. Jeffrey Maier, il ragazzino più odiato dai tifosi dei Baltimore Orioles, potrebbe infatti diventare un atleta della squadra di baseball che dieci anni fa è stata rovinata dalla sua prontezza di riflessi. Maier aveva solo dodici anni quando, il 9 ottobre 1996, mutò le sorti della finale del campionato American League tra i suoi amati Yankees e gli Orioles sporgendosi dagli spalti del pubblico per agguantare col suo guantone una pallina che stava per essere catturata da un atleta del team di Baltimora. Gli arbitri decretarono il fuoricampo, dando un punto decisivo agli Yankees, mentre migliaia di proiezioni successive al rallentatore mostrarono che il ragazzino aveva interferito con il gioco: senza il suo intervento illegale la pallina sarebbe finita nel guantone del giocatore degli Orioles, senza alcun punto per gli Yankees. Da quel momento il ragazzino terribile Jeffrey Maier diventò un bersaglio per i tifosi degli Orioles. Anche perché, per una strana coincidenza, da allora tutto è andato storto per la squadra di Baltimora: dopo avere perduto la sfida contro gli Yankees nel 1996 e anche l'anno successivo, gli Orioles non sono più riusciti a raggiungere la fase finale delle World Series. Da qui la convinzione che dietro tutto ci fosse una maledizione legata a quel ragazzo.
Il risvolto a sorpresa è che proprio il giovane Maier, ora, grazie alla sua indiscussa prontezza di riflessi, è diventato una grande promessa del baseball e gli Orioles vorrebbero ingaggiarlo. «Sappiamo perfettamente che Maier è odiato dai nostri tifosi - ha spiegato il proprietario, Peter Angelos -. Ma perdonare è divino». E Jeffrey Maier che ne pensa? «Io con loro? E che problema cè?».
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